Venerdì scorso è stato il giorno della consegna ufficiale delle chiavi della casa dei cento passi del boss mafioso Gaetano Badalamenti all’Associazione Culturale Peppino Impastato, l'esponente di Democrazia proletaria assassinato nel 1978 da Cosa nostra. ''E' il modo migliore per ricordare Peppino e la mamma Felicia - dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, che oggi prende parte a Cinisi alle celebrazioni di commemorazione - E' la vittoria dell'antimafia sulla mafia, anche se il provvedimento voluto dal governo sulla vendita dei beni confiscati rappresenta un pericolo che bisogna disinnescare''. Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha scritto una lettera a Giovanni Impastato, fratello di Peppino, pubblicata sul suo blog. ''Caro Giovanni - dice Di Pietro - sono con voi per ricordare il 32esimo anniversario dell'assassinio di Peppino. Sospinto da un forte apprezzamento morale e ideale nei confronti di tuo fratello, che mi impone oggi di offrire un concreto contributo per l'affermazione degli ideali di giustizia e di uguaglianza, voglio inviarti un messaggio di vicinanza''. ''Peppino ha lanciato ai suoi concittadini e conterranei - scrive tra l'altro il laeder dell'Idv - una liana per la salvezza dalla giungla mafiosa. Egli ha avuto a cuore la condizione dei giovani siciliani, spesso costretti a sottostare ai potenti, al ricatto politico, alla raccomandazione, al mafioso ed ha tentato di aggregare giovani puliti e preparati per portare al governo della sua città la legalità e la democrazia, per impedire che il potere illegale divenisse padrone assoluto del territorio. Il 9 maggio è una data che rimane nella memoria collettiva: è il giorno in cui il mondo ha perso un ragazzo coraggioso che ha concretamente impegnato la sua faccia fino a sacrificare la vita per denunciare le logiche politico-criminali che muovono il potere.
Fonte: Adnkronos
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