Frecce Tricolori: addio MB-339, M-345 nuovo aereo dal 2017 - video

Dopo più di 30 anni le Frecce Tricolori dicono addio all'Mb-339, lo storico aereo della Pattuglia acrobatica nazionale. Nel 2017 - ha annunciato il ministro della Difesa, Mario Mauro - sarà sostituito dal nuovo jet dell'Alenia M-345 Het, addestratore biposto nato dalle ceneri del Siai-Marchetti S-211, progetto degli anni '80 che tuttavia non ha mai avuto un buon successo commerciale.L'Mb-339, aereo che costituisce l'ossatura delle scuole di volo dell'Aeronautica militare italiana, equipaggia le Frecce Tricolori dal 1981, anno in cui sostituì il Fiat G-91T. Monomotore a getto da addestramento e attacco leggero, il 339 fu consegnato al 313esimo Gruppo addestramento acrobatico di Rivolto nella speciale versione PAN, priva dei serbatoi alle estremità alari e dotata d'impianto per i fumogeni.Progettato dall'ingegnere Ermanno Bazzocchi, grazie alla ala dritta e alla sua aerodinamica il 339 è a tutt'oggi l'unico jet in grado di eseguire la figura acrobatica detta "Lomcevack", solitamente appannaggio dei velivoli acrobatici ad elica. Ha contraddistinto le esibizioni delle Frecce negli ultimi 30 anni, nel bene e nel male. Fu proprio il 339, infatti, il protagonista del tragico incidente di Ramstein, in Germania nel 1988 quando tre velivoli entrarono in collisione causando la morte dei piloti e di 67 persone tra gli spettatori. Nonostante l'età il "Macchino" resta un ottimo prodotto dell'industria aerospaziale italiana. Ai suoi comandi si sono formate intere generazioni di piloti militari italiani e stranieri, un pensionamento conquistato con onore prima di cedere il testimone al nuovo 345.



Fonte: TMNews
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Catania, dirigente rimosso: accudiva cani randagi in questura - video

Accudire cani può costare caro. A Catania scoppia il "caso" della dirigente di polizia rimossa dal suo incarico perché accudiva alcuni randagi bisognosi nei locali della questura. Adriana Muliere, vicequestore aggiunto della città etnea, ha subito di un vero e proprio blitz, come spiega il senatore del M5S Mario Giarrusso che ha portati il caso a Palazzo Madama: "Noi vogliamo sapere di che cosa si occupava il dirigente che è stato rimosso". "Mobilitare la polizia scientifica per repertare come se fosse la scena di un crimine dei croccantini, qualche escremento di cane, fare rilievi fotografici, acquisire video delle sorveglianze private, tutto questo per verificare chi dava a mangiare a due cani di quartiere, figura prevista per legge, è francamente spropositato". Il "caso Muliere" ha coinvolto molti amanti dei cani che si sono schierati con il vice questore. "Questo non è un atto censurabile, ma encomiabile. Penso che non sia stato giusto tutto quello che è seguito a un semplice accudire dei cani randagi, che dovrebbe essere il dovere civico di ogni cittadino". "Chiediamo al Capo della Polizia, Alessandro Pansa, di fare chiarezza sul comportamento tenuto del questore di Catania, Salvatore Longo e dal vicario, Giovanni Signer, nei confronti del dirigente del Commissariato 'Nesima', culminato con uno strano trasferimento d'ufficio''. E' la richiesta avanzata dal segretario generale dell'Ugl Polizia di Stato, Valter Mazzetti.



Fonte: TMNews
Via: Adnkronos
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Pakistan: autobomba in un mercato, oltre 30 morti e 70 feriti - video

Attentato a Peshawar, in Pakistan. I morti sono almeno 31 e fra loro figurano 6 bambini e due donne. I feriti sono una settantina. Un'autobomba telecomandata è esplosa davanti a un commissariato di polizia e vicino a uno dei mercati più frequentati della città. Il racconto di un testimone: "Dopo l’esplosione abbiamo visto un fumo nero che si spandeva dappertutto. Non si vedeva più niente. Le vittime giacevano sulla strada, nessuno se ne occupava, non c’erano né ambulanze né polizia. Sono arrivati solo più tardi". Secondo le autorità, la bomba conteneva circa 200 kg di esplosivo misto a schegge di artiglieria. A quanto pare il commissariato aveva già ricevuto delle minacce in passato. Il luogo in cui è scoppiato l’ordigno non è lontano dalla chiesa in cui domenica scorsa un kamikaze estremista islamico si è fatto esplodere uccidendo oltre 80 persone. Secondo un responsabile degli artificieri, "un veicolo, una Toyota Corolla di colore bianca, è stato trasformato in un'autobomba". Il presidente pakistano ha parlato di un atto barbarico, nuovo capitolo di un confronto con i talebani, che non sembrano intenzionati ad accogliere le seppur caute aperture del governo di Islamabad.  Il capo dello Stato pakistano ha anche ribadito l'impegno del suo Paese ''a combattere il terrorismo in tutte le sue forme''.


Fonte: Euronews
Via: TG Com
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Fiumicino: aereo A320 atterra senza un carrello, nessun ferito - foto

Un carrello non si è aperto in fase di atterraggio ma l’ abilità del pilota ha evitato conseguenze per i 151 passeggeri imbarcati sull’Airbus Alitalia, AZ063, partito da Madrid e giunto ieri sera a Fiumicino. L’aereo si è fermato quasi a bordo della pista e solo allora, senza l’appoggio

Terremoto: Io non rischio, campagna prevenzione nazionale - video

Per il terzo anno consecutivo, il volontariato di protezione civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegnano insieme per informare i cittadini su un rischio che interessa quasi tutto il territorio nazionale e di cui si parla troppo poco. L'iniziativa è

Mondiali di ciclismo: rubate a Prato tutte le bici della nazionale russa

Brutta sorpresa per i ciclisti russi che partecipano ai campionati mondiali in Toscana che torneranno a casa con un ricordo concreto di uno dei capolavori del neorealismo italiano "Ladri di biciclette": 16 delle loro bici, per un valore di circa 100mila euro, sono state infatti rubate nella notte dai veicoli del team parcheggiati davanti all'albergo di Prato che ospita gli atleti. Tra le bici rubate - principali e di riserva - quelle di Alexander Kolobnev, Yuriy Trofimov e Sergei Chernetckii. L'"inconveniente" ha costretto la squadra a sostituire a tempo di record le bici rubate in vista della gara di domenica, andando a prenderle alla base operativa della Katusha Team, a Lonato (Brescia). Per preparare ognuna di essere sono necessarie ore, ma alla fine le bici nuove sono arrivate a destinazione in Toscana. Non l'ha presa affatto bene uno dei campioni russi che si è trovato ieri inaspettatamente appiedato, Alexander Kolobnev, che ha affidato a Twitter il suo sfogo con l'hashtag "la mafia è ovunque", prospettando la possibilità di non gareggiare. Che si tratti di criminalità organizzata appare improbabile, anche se gli investigatori della squadra mobile della questura di Prato ritengono che il furto non sia certo improvvisato: chi ha rubato le bici ha usato dei furgoni per portarle via e l'operazione sarebbe durata in tutto una quindicina di minuti. Ma che fine possono aver fatto bici cosi' professionali? Il furto delle due ruote dei campioni sarebbe più frequente di quanto si pensi e le possibili destinazioni della refurtiva possono essere paesi esteri o ricchi cicloamatori nostrani desiderosi di allenarsi sui sellini dei campioni: un po' la stessa sorte e destinazione delle opere d'arte rubate.

Via: ANSA
Foto: Katusha

Berlusconi fa dimettere ministri Pdl, in Italia è crisi di governo - video

E' crisi aperta per il governo guidato da Enrico Letta. I ministri del Pdl si sono dimessi in blocco, accogliendo l'invito che pochi minuti prima Silvio Berlusconi aveva rivolto loro con una nota. "L'ultimatum lanciato dal premier e dal Partito Democratico agli alleati di

Maltempo, in arrivo ciclone Nefertari: da domenica piogge e temporali

''Abituati e sin troppo coccolati dal tepore estivo degli anticicloni settembrini, ora l'estate ci sta per salutare. Una forte perturbazione atlantica giungerà domenica sull'Italia alimentata dal vortice ciclonico "Nefertari" che si formerà nel cuore del

Appalti G8/ rinviati a giudizio: Bertolaso, Anemone e Balducci - video

Rinvio a giudizio per la cosiddetta "cricca" degli appalti del G8 e dei grandi eventi. Diciotto in tutto le persone convolte, accusate a vario titolo di corruzione e associazione per delinquere. Tra questi Guido Bertolaso (che non risponde dell'associazione), l'ex

Falsi ciechi nel napoletano, truffa per 1,7 milioni: 21 indagati - video

Hanno incassato indennità di accompagnamento per più di 1,7 milioni di euro perchè risultavano ciechi assoluti, con la complicità di alcuni pubblici ufficiali, ma in realtà erano in grado di correre con il cane o attraversare la strada senza problemi.

Sardegna: Alessia e Livia Schepp, ricerche ripartono da campo Rom

Potrebbero trovarsi in Sardegna Alessia e Livia Schepp, le due gemelline italo svizzere rapite dal padre Matthias, poi morto suicida a Cerignola, in Puglia. Ne sono convinti gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia che hanno aperto un'inchiesta che

Incidenti: due morti su Gra, vittime un carabiniere e la moglie - video

Tragico incidente sul Grande raccordo anulare di Roma: un'auto sbandando ha colpito un camion vicino a un cantiere predisposto per l'esecuzione di lavori di ripristino della pavimentazione stradale, in corrispondenza del km 48,020, all'altezza dello svincolo Ardeatina.  Il conducente dell'auto che ha provocato un tamponamento è stato arrestato perché risultato positivo al test per il consumo di cannabis.  L'uomo è piantonato in ospedale, dove è in condizioni gravi. Guidava sotto effetto di sostanze stupefacenti il conducente dell'auto che ha causato l'incidente sul Gra in cui sono morti un carabiniere di 37 anni, appuntato della Centrale Operativa di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, e la moglie di 36. Si tratta di un ragazzo di 23 anni della provincia di Frosinone che è stato arrestato dalla Polizia Stradale. Il carabiniere e la moglie stavano viaggiando a bordo della loro auto quando un'altra autovettura li ha tamponati facendoli finire contro un camion di una squadra che stava eseguendo dei lavori stradali. L'appuntato Gianfranco Cenvinzio era originario di Boscoreale. La coppia lascia due figli. Il conducente dell'auto ferito è stato arrestato dagli agenti della Polizia Stradale e si trova ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio. L'incidente, avvenuto tra la Bufalotta e l'Ardeatina, ha provocato rallentamenti del traffico e code in carreggiata interna. 


Fonte: AGI
Via: Adnkronos
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Naufragio Giglio, trovati resti nella Concordia: atteso test dna - video

Ritrovati resti nella Concordia, potrebbero essere dei due dispersi nel naufragio al Giglio che mancano ancora all'appello. Dopo il ritrovamento della squadra di sommozzatori c'è una speranza per i familiari delle vittime, ma per avere la certezza che

Camorra, arrestati 14 presunti appartenenti al clan Aversano - video

I Carabinieri di Napoli, nel corso di un blitz contro il clan camorristico degli ''Aversano'', operante nell'hinterland a Nord di Napoli, hanno arrestato 14 persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere e ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio e di estorsioni e violazione alla Legge sulle Armi aggravati dal metodo mafioso. Nelle indagini, coordinate dalla Dda di Napoli, i carabinieri hanno ricostruito la rete con la quale l'organizzazione imponeva il "pizzo" a numerosi commercianti e imprenditori di Grumo Nevano e Casandrino (Napoli) e hanno individuato mandante ed esecutori di un omicidio compiuto 13 anni fa per contrasti con un altro clan per il controllo delle estorsioni. Tra le persone arrestate martedì mattina dai carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli),  c'è anche l'avvocato Giuseppe Stabile, di 48 anni, penalista del foro di Santa Maria Capua Vetere. Il legale, è scritto in una nota a firma del procuratore aggiunto Giovanni Melillo, "risulta, attraverso plurime e concordanti fonti di prova, avere da molti anni assunto un ruolo di consapevole, diretta e stabile partecipazione alle attività delittuose del sodalizio, realizzata anche piegando a ciò strumentalmente le funzioni di difensore". Stabile, in particolare, avrebbe rivelato al boss Vincenzo Aversano, del quale era difensore, notizie riservate, tra cui le dichiarazioni rese al pm dal collaboratore di giustizia Giannantonio Masella.


Fonte: La Repubbica
Via: Adnkronos
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Bari: maxi truffa ai danni di Inps, scoperti 618 falsi braccianti - video

Si definivano "braccianti agricoli" ma di agricoltura conoscevano ben poco i 618 soggetti denunziati all'Autorità giudiziaria, poiché responsabili per aver percepito indebitamente dall'Inps circa due milioni di euro mediante la produzione e la presentazione di documentazione attestante falsi rapporti di lavoro agricolo. La maxi truffa ai danni dell'Istituto di previdenza è stata scoperta dai finanzieri del Gruppo Bari al termine di una complessa ispezione fiscale e dalle successive articolate indagini di polizia giudiziaria eseguite nei confronti di una società cooperativa di Bari che commercializzava prodotti ortofrutticoli nei comuni di Mola di Bari, Casamassima (Bari) e Brindisi. L'attività ispettiva, che ha riguardato le annualità dal 2009 al 2011, ha fatto emergere che l'impresa verificata non possedeva terreni ed attrezzature tali da giustificare sia il numeroso personale alle proprie dipendenze che le conseguenti giornate di lavoro agricolo certificate all'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. I 618 "falsi braccianti" sono stati denunciati all'Autorità giudiziaria per truffa nei confronti dello Stato volta all'indebita percezione di indennità erogate dall'Inps nel settore agricolo. Per gli amministratori della società, invece, le responsabilità penali riguardano anche l'associazione per delinquere e le violazioni alla normativa tributaria di cui al D.Lgs 74/2000.



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Milano, coniugi uccisi in via Muratori per non pagare cocaina - video

Svolta nel giallo del duplice omicidio di via Muratori a Milano. Chi li ha visti passeggiare per l'ultima volta la sera del 10 settembre 2012 in via Muratori a Milano, a pochi passi da Porta Romana, avrà pensato a una coppia felice come tante altre, eppure Massimiliano Spelta e la compagna domenicana Carolina Payano Ortiz erano due trafficanti fai-da-te di cocaina capaci di argomenti molto convincenti per farsi pagare i 40.000 euro di una partita contestata di un chilo e mezzo di droga. Una insistenza tale da indurre i debitori, due pregiudicati calabresi uno dei quali con 25 anni di detenzione alle spalle, a ucciderli in pieno centro davanti agli occhi della figlia della coppia di neanche due anni. Alessandro Giuliano, capo della Squadra Mobile di Milano: "Le vittime attendevano il pagamento e, secondo le nostre prime ricostruzioni, sono stati uccise per le insistenze rispetto a questo pagamento". La polizia aveva individuato i due killer, Mario Mafodda di 54 anni e Carmine Alvaro di 41 anni, già poche settimane dopo l'omicidio, ma solo nelle ultime ore, dopo un anno di indagini portate avanti in rigoroso silenzio per non comprometterle, gli investigatori sono riusciti ad arrivare al fermo di due pregiudicati. Maffodda, di origini calabresi ma residente da tempo in Liguria, ha una lunga storia criminale alle spalle. Alvaro, originario di Sinopoli, era già agli arresti domiciliari per una rapina commessa a Tortona. 



Via: TMNews
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Pakistan: sale bilancio del terremoto, spunta una nuova isola - video

Interi villaggi distrutti, 300.000 persone colpite, 328, per ora, le vittime e oltre 400 i feriti. Sono i numeri drammatici del terremoto in Pakistan di 7,7 gradi di magnitudo sulla scala Richter. Devastata la provincia desertica e montagnosa del Beluchistan, ad altissimo rischio sismico. L'emergenza disastri è stata decretata nel distretto di Awaran, epicentro del sisma, al confine con l'Iran. La macchina degli aiuti e dei soccorsi è al lavoro in uno scenario di distruzione. Centinaia di abitazioni di pietre tenute insieme solo dal fango sono crollate, i soldati e le Guardie di frontiera tentano di salvare vite umane tra le macerie. Gli ospedali della zona sono al completo, i feriti più gravi vengono portati a Karachi, nel sud del Paese. Le scosse hanno colpito con una forza tale da creare un isolotto a circa mezzo miglio dal porto di Gwadar, sul Mar d’Arabia. Secondo gli esperti questo lembo di terra potrebbe essere collegato a un vulcano di fango generato dal passaggio del sisma. L'isola è destinata, in tal caso, a essere erosa e distrutta dal mare. L'isola è una montagnola di una ventina di metri d'altezza, lunga una quarantina di metri e larga centinaia. Più che una struttura fissa, dicono gli studiosi, si tratta tecnicamente di quello che i sismologici definiscono un vulcano di fango, in pratica un ammasso di sedimenti spinti verso l'alto dalla pressione del gas metano scatenata dal sisma.


Fonte: Euronews
Via: TMNews
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Agrigento: anziano imbavagliato e ucciso, arrestati 2 romeni - video

Con l'accusa di rapina ed omicidio i carabinieri hanno fermato a Burgio, nell'agrigentino, i romeni Adrian Ciubotariu, 23 anni, e Catalin Mihai Simion, 22 anni. I due sono accusati dell'omicidio di Liborio Italiano, il 90enne, trovato cadavere lunedì mattina all'interno della propria abitazione in via Salzone, in pieno centro. La svolta è giunta grazie ai riscontri tecnici svolti dai carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma. Quando i militari sono giunti nell'appartamento del pensionato lo hanno trovato, privo di vita, con le mani legate dietro la schiena e con un lenzuolo stretto sulla bocca. Le indagini immediatamente scattate hanno permesso ai carabinieri di identificare, anche grazie ad alcuni testimoni, gli autori dell'omicidio. Nell'abitazione dei due romeni è stato trovato un televisore 32 pollici, rubato alla vittima, e un maglione intriso di sangue.  

I militari dell'Arma di Burgio subito dopo i primi rilievi avevano ipotizzato come pista privilegiata quella della rapina degenerata in omicidio, l’abitazione dell’anziano era infatti completamente a soqquadro. Durante l'interrogatorio gli indagati hanno ammesso le proprie responsabilità e a loro carico è stato emesso il provvedimento di fermo. Dopo le formalità di rito sono stati condotti presso il carcere di Sciacca a disposizione dell'autorità giudiziaria, mentre il cadavere del 90enne è stato trasportato alla camera mortuaria del cimitero di Sciacca dove sarà effettuata l'autopsia.


Fonte: Adnkronos
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Tav, Alfano a sorpresa nel cantiere: nessuno fermerà i lavori - video

Una visita a sorpresa nel cantiere della Tav a Chiomonte: il vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano fa tappa nel cantiere dell'Alta velocità in Val di Susa e assicura: lo Stato protegge l'opera. "E' mestiere dello Stato difendere i propri cittadini

Fisco/ sequestro da 1,5 mln euro a Raoul Bova, lui: sto già pagando

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha sequestrato tre immobili, due a Roma e uno a Rieti, del valore complessivo di 1,5 milioni di euro riconducibili all'attore Raoul Bova, la cui posizione è all'esame della Procura in merito a una presunta evasione fiscale. L'attore avrebbe trasferito illegittimamente dei costi sul conto della società che gestisce i suoi diritti d'immagine, godendo quindi di un'aliquota agevolata. Tra il 2005 e il 2010, Bova avrebbe evaso 680mila euro. A quanto si è appreso la Finanza ha dato esecuzione a un provvedimento che la Procura ha ottenuto dalla Cassazione dopo aver chiesto invano analoga misura sia al Gip che al Tribunale del Riesame. "Ho preso atto, a seguito delle contestazioni della Agenzia delle Entrate del fatto che i miei amministratori hanno compiuto un errore di cui ora pago le conseguenze io. Ho quindi con l'ausilio dei miei consulenti deciso di definire immediatamente un accordo con l'agenzia delle Entrate in base al quale sto da tempo pagando quanto è poi risultato da me dovuto a seguito delle verifiche ed intese con l'Agenzia delle Entrate". "Proprio per questo - ha rimarcato - sono profondamente ferito dall'accanimento che si sta operando su di me con un sequestro che non ha alcuna ragione di esistere, sia perché sto pagando il debito fiscale, di gran lunga inferiore al valore del sequestro, sia perché, tengo a precisare, non ho commesso alcun reato, come detto e scritto, prima di questo provvedimento, da altri giudici penali (....)". "Sono profondamente addolorato per quanto accaduto con il fisco italiano a maggior ragione perché sono sempre stato e resto impegnato, nella mia vita e nel mio lavoro di interprete e di produttore, nei valori sociali e nel rispetto dello Stato che ho sempre manifestato (...)", ha tenuto a sottolineare l'attore. Bova ringrazia infine la Guardia di Finanza "che per due anni ha operato con la massima professionalità e riservatezza, vanificata oggi che la Procura ha ottenuto il sequestro e spero che la faccenda si chiuda al più presto per riprendere serenamente il mio lavoro che è sostanzialmente di set, e non di libri contabili, fatture e tribunali".

Via: Adnkronos
Foto da video: Rai

Mafia: confiscati beni 700 mln a fiduciario di Messina Denaro - video

Maxi operazione della Dia di Palermo che ha disposto la confisca di un patrimonio mobiliare ed immobiliare di oltre 700 milioni di euro ad un noto imprenditore castelvetranese, uomo di fiducia del super boss latitante Matteo Messina Denaro. Colpite dal

Messina: tentano di rapinare gioielleria, vengono presi a calci - video

Il video è stato postato su Youreporter e sta facendo, come si dice in questi casi, il giro della rete. Le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza all'interno di una gioielleria di Giardini Naxos (Messina), mostrano il tentativo di rapina (a mano armata) da parte di due giovani. Il gioielliere prima sembra scappare sul retro, poi torna con una pistola, minaccia i due, si fa restituire i gioielli che nel frattempo avevano sottratto, e li mette in fuga a pedate. E' quel che è successo alcuni giorni fa nella centralissima via Umberto I di Giardini. Uno dei due rapinatori suona alla porta e il marito della proprietaria (un poliziotto) che in quel momento si trovava al banco per mostrare alcuni gioielli a una cliente, apre. In questo momento nell'attività commerciale entra anche il secondo malvivente (che indossa un casco) e cerca di fare man bassa di preziosi. Uno dei due sparisce nel retrobottega con il proprietario, ma dopo pochi istanti è obbligato a fare marcia indietro, con la pistola (vera) puntata alla testa e si dà alla fuga. Il rapinatore viene preso a calci dal gioielliere e costretto a scappare. Ad assistere alla scena anche una madre con un bambino. Nel commento al video, pubblicato su Youreporter, si legge: "Chi riconosce il rapinatore può avvisare la polizia, ghiotta ricompensa". La polizia ha avviato le indagini e non è escluso che i banditi vengano incastrati dal video. 


Fonte: La Stampa
Via: Resapubblica
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Mafia: 8 arresti in Lombardia, in manette la figlia di Mangano - video

Operazione della polizia contro l'infiltrazione di Cosa Nostra nei settori della logistica e dei servizi in diverse province lombarde: otto le persone arrestate tra cui la figlia e il genero di Vittorio Mangano, ritenuto dagli investigatori ai vertici del mandamento di Porta

Napoli: arrestato a Secondigliano latitante accusato di traffico droga

Hanno circondato la casa della sorella e fatto irruzione senza dargli alcuna possibilità di reazione. E' stato arrestato così, dai Carabinieri del comando provinciale di Napoli, il ricercato Luigi De Martino, 37 anni, già noto alle forze dell'ordine, nel cuore della zona di Secondigliano dove gli affari illeciti sono sotto il controllo del clan camorristico dei Di Lauro. L'uomo era destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 21 maggio dal Gip di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia etnea per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. Nel corso delle indagini è emerso che De Martino era attivamente inserito nella frangia campana di una associazione a delinquere dedita al trasferimento di cocaina sull'asse Napoli-Catania, insieme a un gruppo criminale della città siciliana che, con i proventi della droga, finanziava il clan catanese dei Cappello-Carapeddi. Arrestato mentre pranzava a casa della sorella, dopo le formalità di rito, l'uomo è stato condotto nel centro penitenziario di Secondigliano. Nel giugno 2013 sono stati arrestati oltre 100 affiliati al clan Di Lauro, tra cui anche Raffaele Di Lauro, 19 anni, figlio di Paolo Di Lauro. Un'operazione che ha fatto terra bruciata attorno a Marco Di Lauro, il giovane reggente del clan latitante dal 2004. La cosca dei Di Lauro è divenuta famosa tra il 2004 e il 2005 a causa della terribile faida con il gruppo degli "scissionisti". 

Fonte: Adnkronos
Via: La Stampa

Roma, confiscati beni per 5 milioni di euro alla Banda della Magliana

Gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Roma stanno procedendo alla confisca di un patrimonio stimato in 5 milioni di euro, tra appartamenti, ville, terreni, auto di lusso e d'epoca, attività commerciali nella zona sud della Capitale, nei confronti di Giuseppe

Catania, scoperta e sequestrata maxi piantagione marijuana - video

I finanzieri del Comando Provinciale di Catania e della locale Sezione Aerea di Manovra hanno concluso una rilevante attività di contrasto alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti, procedendo al sequestro di una vasta area adibita alla coltivazione di marijuana, delle relative piante e all'arresto di un italiano e quattro romeni implicati nell'illecito contesto. Le attività investigative, condotte grazie all'ausilio dei mezzi aerei, hanno consentito di individuare la piantagione, abilmente celata in un agrumeto, in una località rurale particolarmente isolata a cavallo delle province di Catania e Siracusa. Durante le operazioni di perlustrazione, i soggetti responsabili tentavano dapprima di estirpare e occultare le piante e poi darsi a precipitosa fuga. Il coordinato intervento delle pattuglie a terra, guidate dal personale a bordo dell'elicottero, consentiva di bloccare e trarre in arresto quattro cittadini romeni, dediti alle attività di coltivazione delle piante stupefacenti, e un soggetto italiano, proprietario del fondo e dominus dell'illecita attività. La piantagione era dotata di un sistema automatizzato di irrigazione che, considerato lo stato delle piante e la loro altezza - in alcuni casi superiore ai 2 metri - si è rivelato molto efficace. Il complessivo quantitativo di marijuana, pari a circa 2,5 tonnellate, avrebbe fruttato sul mercato aretuseo ed etneo, naturale sbocco della produzione sequestrata, oltre un milione di euro. Al termine delle attività, i soggetti fermati sono stati posti a disposizione dell'Autorità Giudiziaria siracusana che ne ha ordinato la custodia agli arresti domiciliari.


Via: Guardia di Finanza
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Tav/ Rodotà replica a Alfano: Br ingiustificabili, non strumentalizzare

"Le parole delle Nuove Br sono inaccettabili e ingiustificabili": lo ha detto senza se e senza ma il costituzionalista Stefano Rodotà, che, raggiunto al telefono da TMNews, ha voluto precisare il senso delle sue dichiarazioni e rispondendo anche alle critiche arrivate dal

Strage via D'Amelio, spunta video censurato falso pentito Scarantino

Uno scoop avrebbe potuto fermare il gigantesco depistaggio attorno all'eccidio di via d'Amelio. Il 26 luglio 1995, tre anni dopo la morte di Paolo Borsellino, Vincenzo Scarantino telefonò alla redazione di Studio Aperto e denunciò di essere un falso pentito, di essersi inventato tutto sulla strage Borsellino dopo le torture subite. Ma poche ore dopo la messa in onda di quello scoop, durante il telegiornale di Italia Uno, la polizia sequestrò tutte le cassette in cui era contenuta l'intervista. E lo scoop scomparve. Come si legge su Repubblica, negli archivi dei pm di Caltanissetta non si trova neanche il fascicolo originale del sequestro di quella video-cassetta. Adesso, il documento è stato ritrovato casualmente negli archivi di Studio Aperto. In una seconda parte dell'intervista il falso pentito parla delle torture subite in carcere: "A me a Pianosa mi fanno urinare sangue. A me facevano delle punture di penicillina, mi stavano facendo morire a Pianosa...". Nell'autunno del 2011, la procura di Caltanissetta ha aperto un'inchiesta sul depistaggio che avrebbe portato alla condanna di "innocenti" nel processo per l'uccisione del giudice Borsellino e della sua scorta. L'inchiesta è nata da una serie di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e dalla clamorosa ritrattazione di Scarantino. La procura indaga su tre "funzionari dello Stato" accusati di calunnia, perché avrebbero suggerito a Scarantino la testimonianza.


Via: La Repubblica
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Peschereccio siciliano sequestrato da tunisini: nove persone a bordo

Il peschereccio italiano Cartagine, in navigazione a 70 miglia dalle coste tunisine, è stato affiancato e dirottato venerdì sera verso il porto di Sfax (Tunisia) da una motovedetta della dogana tunisina. A bordo del Cartagine si trovano nove marittimi, di cui quattro di

Pakistan, kamikaze in chiesa: 52 morti e un centinaio di feriti - video

Un kamikaze si è fatto esplodere all'interno di una chiesa durante la funzione domenicale a Khoati Bazaar a Peshawar, in Pakistan, uccidendone 52 persone e ferendone un centinaio Lo ha riferito il responsabile della polizia locale, Muhammad

Kenya, assalto in shopping center: 59 morti e diversi ostaggi - video

Un vero e proprio inferno in un centro commerciale lussuoso di Nairobi. Un commando di uomini armati e mascherati ha fatto irruzione nel mall della Westgate, frequentato anche da molti stranieri, sparando e lanciando bombe a mano sulle persone che

'Ndrangheta: arrestato boss latitante, era in spiaggia Palinuro - video

E' stato arrestato nel tardo pomeriggio di ieri sulla spiaggia di Palinuro, in provincia di Salerno, Massimiliano Sestito, 42 anni, latitante dal 9 agosto dopo essersi sottratto a un provvedimento di semilibertà.  Sestito, pluripregiudicato per omicidio, associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti, è considerato organico alla cosca Iozzo-Chiefari-Procopio attiva nel soveratese. I suoi trascorsi criminali, si legge in una nota della Questura, evidenziano la sua "estrema pericolosità". Il 20 agosto 1991 a un posto di blocco a Satriano, in provincia di Catanzaro, per scappare da un controllo dei carabinieri non esitò a uccidere l'appuntato dei carabinieri Renato Lio a colpi di pistola. Secondo la Squadra Mobile capitolina Sestito può essere ritenuto elemento di spicco della 'ndrangheta calabrese e, come tale, gravitante in contesti 'ndranghetistici della Capitale, dove il 24 gennaio scorso è stato consumato l'omicidio di chiara matrice mafiosa del pregiudicato calabrese Vincenzo Femia, ritenuto il referente sul territorio romano della cosca Nirta di San Luca (Rc). Nel corso della perquisizione domiciliare a Palinuro dell'abitazione del favoreggiatore Antonio Gallo (con cui il pluripregiudicato si accompagnava in spiaggia al momento dell'arresto) gli investigatori della Squadra Mobile di Roma hanno trovato indumenti, effetti personali e documentazione riconducibili al latitante, motivo per il quale Gallo sua madre, Anna Quiriti, sono stati tratti in arresto per il reato di procurata inosservanza di pena.


Fonte: AGI

Mafia: 23 anni fa ucciso Rosario Livatino, in ricordo del giudice beato

E' stato ucciso 23 anni fa, senza pietà, da un commando mafioso. Erano passate da poco le 8.30 quella mattina del 21 settembre 1990. Rosario Livatino, che il 3 ottobre avrebbe compiuto 38 anni, a bordo della sua Ford Fiesta di colore rosso, da Canicattì, dove abitava, si stava recando al tribunale di Agrigento. Oggi il magistrato, di cui è in corso il processo di beatificazione, viene ricordato in provincia di Agrigento. Il giudice stava percorrendo i duecento metri del viadotto San Benedetto, a tre chilometri dalla città dei templi, quando una Fiat Uno e una motocicletta di grossa cilindrata lo ha affiancato costringendolo a fermarsi sulla barriera di protezione della strada statale. I sicari sparano numerosi colpi di pistola. Rosario Livatino tenta una disperata fuga, ma viene bloccato. Sceso da mezzo, cerca scampo nella scarpata sottostante, ma viene finito con una scarica di colpi. Sul posto arrivano i colleghi del giudice assassinato; da Palermo anche l'allora procuratore aggiunto Giovanni Falcone, e da Marsala Paolo Borsellino. Per la morte di Rosario Livatino sono stati individuati i componenti del commando omicida e i mandanti, tutti condannati all'ergastolo. Secondo la sentenza, è stato ucciso perchè "perseguiva le cosche mafiose impedendone l'attività criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento lassista, cioè una gestione giudiziaria se non compiacente, almeno, pur inconsapevolmente, debole, che è poi quella non rara che ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l'espansione della mafia". Nella sua attività si era occupato di quella che sarebbe esplosa come la "Tangentopoli siciliana" e aveva colpito duramente la mafia di Porto Empedocle e di Palma di Montechiaro, anche attraverso la confisca dei beni. Giovanni Paolo II, pensava anche al magistrato, che una volta definì "martire della giustizia e indirettamente della fede", quando da Agrigento il 9 maggio del 1993 lanciò il suo anatema contro i mafiosi.

Via: AGI
Foto archivio

Giorno della pace 2013, Ban Ki-moon: momento per riflettere - video

Oggi 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Pace (International Day of Peace): 24 ore per dire basta alle guerre e alla violenza. "La Giornata internazionale della pace è un momento di riflessione, un giorno in cui possiamo riaffermare

Costa Concordia: Rov perlustrano fondale Giglio alla ricerca dispersi

Sono iniziate, all'Isola del Giglio, le ricerche con i robot teleguidati dei corpi di Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi, le due vittime del naufragio della Costa Concordia che risultano ancora disperse. Giovedì scorso sull'Isola si è svolta la prima riunione tecnica del nucleo operativo che, sotto la guida del soggetto attuatore per la ricerca delle persone disperse, Contrammiraglio Arturo Faraone, è chiamato a definire le modalita' di coordinamento e le attività intorno alla Costa Concordia. Obiettivo del tavolo, del quale fanno parte Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Marina Militare, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e che verrà eventualmente integrato anche nei giorni successivi, è quello di pianificare la strategia di intervento che possa essere immediatamente operativa nel momento in cui lo specchio d'acqua intorno al relitto verrà dichiarato zona sicura per le operazioni di ricerca. Nel frattempo, grazie alle strumentazioni ROV (remotely operated vehicle) utilizzate dai tecnici del consorzio Titan-Micoperi, sono iniziate anche le attività di perlustrazione dei fondali intorno alla Concordia, attività ad ampio raggio rientranti nelle procedure previste a seguito dell'operazione di parbuckling. Le immagini saranno visionate in tempo reale dai tecnici della Guardia Costiera e della Marina Militare per verificare la eventuale presenza sul fondale di elementi di interesse ai fini della ricerca dei dispersi. "Per noi è un imperativo e una priorità riuscire a permettere ai familiari dei dispersi di poter piangere i loro cari". Con queste parole il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, nonché Commissario straordinario per l'emergenza Concordia, ha sottolineato l'impegno assunto, già durante i lavori di rotazione, nella ricerca dei corpi di Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi, ultimi due dispersi della tragedia del naufragio della Costa Concordia.

Fonte: ASCA
Foto da video: Pupia

'Ndrangheta: arrestato in Olanda boss superlatitante Francesco Nirta

Francesco Nirta, 39 anni, ricercato dal 2007 e considerato tra i dieci latitanti di massima pericolosità, già condannato all'ergastolo per omicidio e coinvolto in indagini per associazione mafiosa, è stato arrestato in Olanda, in un sobborgo di Utrecht. La polizia

Mafia: blitz antiracket, smantellato clan Fiorenza a Leonforte - video

Otto persone accusate di essere affiliate alla nuova cosca mafiosa di Leonforte (Enna), che aveva assunto il controllo del racket delle estorsioni, sono stati arrestate dalla polizia nell'operazione "Homo novus". L'indagine, coordinata dalla Dda di Caltanissetta, è stata condotta dal commissariato di Leonforte e dalla Squadra mobile di Enna. Le accuse contestate sono associazione mafiosa e tentata estorsioni. Il capo della nuova famiglia mafiosa è, secondo gli inquirenti, Giovanni Fiorenza, 54 anni, cognato di Rosario Mauceri, condannato all'ergastolo per duplice omicidio aggravato. Giovanni Fiorenza, detto "Sacchitella" sarebbe stato autorizzato a gestire le estorsioni nella zona Nord dell'Ennese, solo lo scorso agosto. L'uomo secondo la polizia ha partecipato a un summit dove ha ricevuto da un esponente di vertice di Cosa Nostra, che si occupa del territorio della provincia di Enna, il permesso di operare nell'area che va dal Comune di Nicosia fino alla zona Dittaino e sulla quale ha interessi la criminalità organizzata catanese. La legittimazione arrivata 6 settimane fa era stata accolta con grande soddisfazione dagli affiliati. Nei commenti intercettati dagli inquirenti, gli indagati si compiacevano che finalmente ad Enna avrebbero comandato loro e non "catanesi" o "palermitani". Gli arrestati oltre al presunto reggente, sono Alex Fiorenza, 31 anni, Simon Fiorenza 29 anni, Mario Armenio detto "l'Olandese", 57 anni, Giuseppe Viviano, 53 anni, Nicola Giuso, 38 anni, Gaetano Cocuzza, 26 anni, e Angelo Monsù, 43 anni.



Fonte: AGI
Foto dal web

Mafia: preso latitante Giovanni Costa fuggito a Santo Domingo - video

La polizia di Stato di Bologna dopo un indagine avviata nel marzo 2013 in collaborazione con il Servizio centrale operativo della polizia di Stato (Sco), e con il personale della divisione Interpol, del settore polizia di frontiera e di personale della sezione catturandi della squadra mobile ha arrestato il pregiudicato Giovanni Costa, nato a Villabate (Palermo). Costa deve espiare una pena di anni 12 per reato continuativo. Costa, già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Bologna, per la durata di cinque anni, è l'ex titolare ed amministratore unico del cantiere navale "Mochi Craft" di Pesaro e della controllata "Poliver s.r.l." di Fano. Era titolare di società immobiliari, assicurative e di costruzioni e, attraverso altre società immobiliari, era titolare di diversi appartamenti nel villaggio turistico "Porto Rosa" di Furnari (Messina), nell'isola di Vulcano e a Villabate. L'uomo era affiliato alla cosca mafiosa "Portanuova", facente capo a Pietro Aglieri, per il tramite dei capi famiglia Salvatore e Vincenzo Montalto di Villabate. Suo era il compito di "ripulire" i proventi di attività criminali di Cosa Nostra. Gli agenti hanno stimato che l'arrestato abbia riciclato quasi 900 miliardi di vecchie lire. La caccia al latitante è iniziata nel marzo di quest'anno con l'attivazione di intercettazioni telefoniche delle utenze in uso ai familiari del Costa che consentivano di localizzarlo nella Repubblica di Santo Domingo. Costa è arrivato ieri alle 17 in Italia con un volo aereo atterrato a Fiumicino.


Fonte: TMNews

Furti in appartamenti: sgomina banda di georgiani, 13 arresti - video

La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 persone ritenute appartenenti ad una banda di cittadini georgiani responsabile di decine di furti in abitazione verificatisi tra i mesi di febbraio e giugno scorsi

Mafia, faida tra clan per leadership: nove fermi nel catanese - video

I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno fermato nove persone, su ordine della Dda etnea, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi con l'aggravante di aver favorito Cosa nostra. L'inchiesta ha fatto luce sulle dinamiche interne ai clan di Vizzini e Francofonte, tra le province di Catania e Siracusa, successive alla cattura del boss Michele D'Avola. Tra i due gruppi sarebbe sorta una spaccatura per la successione al vertice. In questo ambito è da ricollegare il tentato omicidio di Salvatore Navanteri, l'8 agosto scorso, da parte degli uomini di D'Avola. Navanteri infatti mirava all'assunzione della leadership nel clan. L'operazione, che ha impegnato cento militari tra le province di Siracusa, Agrigento e Cremona, ha interrotto la preparazione di un progetto ritorsivo da parte di Navanteri. Assicurando alla giustizia queste nove persone, i militari hanno fermato sul nascere quella che poteva trasformarsi - secondo la Procura - in una sanguinaria guerra di mafia. ''Temevamo omicidi e fughe degli indagati "- ha affermato il procuratore capo Giovanni Salvi, spiegando il perché della richiesta del provvedimento d'urgenza insieme al sostituto Raffaella Vinciguerra. Il comandante provinciale dei carabinieri, il col. Alessandro Casarsa, ha sottolineato come "dalle indagini dei militari dell'Arma era emersa l'ipotesi reale di una ritorsione" con una "esemplare risposta armata" al tentativo di omicidio di Salvatore Navanteri.


Fonte: TMNews
Via: Live Sicilia
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Avvocatessa uccisa a Udine, fermato un uomo: ha confessato - video

Fermato l'assassino di Silvia Gobbato, la ragazza di 28 anni accoltellata a Udine mentre faceva jogging: ha 36 anni, si chiama Nicola Garbino e ha confessato. L'uomo, che soffrirebbe di disturbi psichici, è stato intercettato dai carabinieri mentre si trovava in bici in un campo poco lontano dal luogo del delitto. Nel suo zaino sono stati trovati un coltello di grandi dimensioni e alcuni indumenti sporchi di sangue. Portato in caserma il 36enne avrebbe subito confessato il delitto raccontando il suo piano: rapire una donna qualunque per poi chiedere il riscatto. Silvia Gobbato dunque si sarebbe trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Gli inquirenti hanno portato l'uomo sul luogo del delitto per ricostruire tutte le fasi del delitto. Garbino l'ha vista da sola lungo l'ippovia e l'ha assalita. La ragazza ha tentato di difendersi, di divincolarsi, ha reagito e allora Garbino con il coltellaccio da cucina che aveva in mano l'ha uccisa con una dozzina di fendenti. Poi ha trascinato il corpo senza vita ai lati della strada nel tentativo di nasconderlo. Mancano ancora i risultati dell'autopsia, sospesa in seguito allo sviluppo delle indagini e tutti gli altri riscontri scientifici, ma sarebbero a questo punto pochi i dubbi sulla responsabilità di Garbino. Studente di ingegneria fuori corso, Garbino avrebbe anche dei segni sulle braccia, forse quelli lasciati da Silvia nell'estremo tentativo di difendersi.


Fonte: AGI
Via: Sky Tg24
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Corruzione in Equitalia: perquisizioni in tutta Italia, 5 indagati - video

Decine di perquisizioni sono scattate al'alba a carico di funzionari di Equitalia e di imprenditori nell'ambito di un'inchiesta per corruzione. L'agenzia, in una nota, ha fatto sapere che sta collaborando con gli inquirenti. L'operazione della Guardia di Finanza,

Canada, schianto tra treno e bus ad Ottawa: almeno 6 morti - video

E' di almeno sei morti e una trentina di feriti, di cui undici giudicati in condizioni critiche, il tragico bilancio di uno scontro tra un treno e un autobus a due piani ad un quindicina di chilometri dal centro della capitale canadese, Ottawa. Le vittime sono tutte persone che viaggiavano a bordo dell’autobus a due piani. La collisione è avvenuta a un passaggio a livello, appena fuori da una stazione ferroviaria alla periferia ovest della città, in piena ora di punta del mattino. Apparentemente, l'autista del bus ha avuto un malore, e ha rallentato solo all'ultimo momento, ma ha comunque sfondato le sbarre del un passaggio a livello, che era stato regolarmente chiuso, e non è riuscito ad evitare l'incidente. La parte anteriore del bus è stata completamente strappata via nell'impatto e la locomotiva del treno è deragliata ma i vagoni sono rimasti sui binari riportando lievi danni. Secondo un portavoce della polizia, sul treno non ci sarebbero invece feriti. Le cause dell'incidente restano da chiarire. Alcuni dei passeggeri a bordo del bus si sono resi conto che l'autista andava troppo veloce, avvicinandosi ai binari. Poco prima dell'impatto hanno anche cominciato ad urlare, avevano visto le luci lampeggianti del passaggio a livello, ha raccontato uno di loro ad una emittente tv canadese, la Cbc. Le due grosse compagnie ferroviarie canadesi, Canadian National Railway e Canadian Pacific Railway, stanno rivedendo gli standard per la sicurezza dopo l'incidente mortale del 6 luglio scorso che ha ucciso 50 persone e distrutto il centro di una cittadina del Quebec.





Fonte: La Stampa
Via: Reuters
Foto dal video

Ladri entrano nel carcere di Pavia e fuggono con la cassaforte - video

Ha dello sconcertante un furto che, la mercoledì notte, è stato messo a segno negli uffici del carcere di Pavia. I ladri, infatti, sono riusciti non solo a entrare e uscire dal penitenziario, eludendo tutti i sistemi di vigilanza, ma anche ad andarsene indisturbati con una cassaforte, che per di più conteneva anche i soldi dei detenuti. Cassaforte che è stata poi ritrovata nel pomeriggio, ovviamente svuotata, vicino ad un muro esterno dello stesso carcere. La notizia del furto, diffusa ieri mattina dal sindacato Uilpa, una delle sigle sindacali del personale penitenziario, ha provocato stupore. I ladri sono entrati nel carcere dopo mezzanotte, e hanno letteralmente strappato dal muro la cassaforte che si trovava negli uffici della ragioneria della casa circondariale, che conteneva circa seimila euro, soldi depositati dai famigliari per le necessità dei detenuti. I sotterranei non sono coperti da telecamere e l'ipotesi è che i ladri abbiano avuto informazioni da persone che ben conoscevano la struttura. "Quanto è accaduto - ha commentato Gianluigi Madonia, della direzione nazionale Uilpa penitenziari - è sintomatico della decadenza strutturale e organizzativa, anche alla luce delle nuove aperture di padiglioni nel carcere pavese prevista prima per settembre e ora slittata a ottobre". In effetti il furto è avvenuto alla vigilia dell'ampliamento del carcere di Pavia: dovrebbero infatti arrivare a breve 300 nuovi detenuti, che andranno a riempire la nuova palazzina dell'istituto. Il furto è l'ultimo di una serie di episodi avvenuti nella struttura carceraria, fra i quali due tentativi di evasione. 


Fonte: La Stampa
Via: ANSA
Foto dal video: Telenova

Latina: mazzette per avere patenti, 14 arresti e 169 denunce - video

Sono 169 le persone denunciate nell'ambito dell'operazione della polizia stradale di Latina che ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di concussione, corruzione e falso col fine di gestire e regolare il rilascio illecito delle patenti di guida. Le complesse indagini hanno permesso di scoprire un'associazione, ben radicata nel territorio, composta anche da funzionari della motorizzazione civile che consentiva a italiani e stranieri privi dei requisiti necessari al conseguimento delle patenti di munirsi del documento dietro pagamento di ingenti somme di denaro. Nel corso delle indagini sono state sequestrate 50 patenti di guida e 160 fascicoli della motorizzazione civile di Latina. Delle 14 ordinanze di custodia cautelare, cinque sono in carcere e nove ai domiciliari: quattro sono funzionari della motorizzazione di Latina, mentre gli altri sono titolari di scuole guida e di agenzie di pratiche auto. Il gruppo rilasciava patenti di guida agli stranieri dietro pagamento della somma di 3mila euro che garantiva il superamento dell'esame di teoria che erano altri soggetti compiacenti a sostenere, sostituendosi ai candidati stranieri. Le accuse vanno dall'abuso d'ufficio alla concussione alla corruzione fino a diverse ipotesi di falso, tutto con il vincolo dell'associazione a delinquere. L'indagine, denominata "Pay to drive", è scattata nel 2010 dopo un filmato mandato in onda dalla trasmissione "Striscia la notizia" in cui alcuni stranieri immigrati denunciavano questa situazione. 





Via: Adnkronos
Foto dal video: Polizia di Stato

Austria: uccide 3 agenti e un infermiere, bracconiere suicida - video

Il bracconiere austriaco che ha ucciso tre agenti e un paramedico prima di barricarsi nel suo maso, è stato trovato morto nella fattoria. Lo ha reso noto la polizia austriaca riferendo che l'uomo, Alois Huber, 55 anni, si è suicidato, dandosi fuoco. Il corpo è stato rinvenuto carbonizzato dopo una perlustrazione nel suo podere, nei pressi di Melk. Durante la notte gli agenti hanno visto il fuoco uscire dalla casa e dopo un operazione durata cinque ore hanno scoperto un corpo bruciato, che hanno ipotizzato fosse quello del killer. Durante la fuga aveva sparato ad un poliziotto, morto poche ore dopo in ospedale e poco più tardi aveva ucciso un infermiere venuto in soccorso. Successivamente l'uomo aveva rubato un'auto della polizia, aveva ucciso un agente e ne aveva preso un altro in ostaggio, portandolo nella sua fattoria, dove si era asserragliato. Il cadavere del poliziotto preso in ostaggio era stato trovato nella macchina rubata, nascosta in un capanno della casa. Le forze dell'ordine non riuscivano ad avvicinarsi perchè l'uomo aveva a disposizione armi da caccia capaci di trapassare i giubbotti antiproiettile. Huber era già conosciuto nella zona per aver creato problemi alla polizia locale e ai cacciatori, spesso lasciando animali morti sulla strada. La licenza di caccia gli era stata revocata molti anni fa. Il governo provinciale della Bassa Austria ha ordinato bandiere nere da tutti gli edifici pubblici in onore delle vittime del killer.





Via: AGI
Foto dal video