Torino, 2 mag. - Papa Benedetto XVI, giunto oggi a Torino per rendere omaggio alla Sindone, ha paragonato le sofferenze raffigurate nel sacro telo che - secondo tradizione - avrebbe avvolto Gesù, a quelle di tante famiglie di oggi, dei disoccupati, dei precari, degli immigrati. Nella messa celebrata stamani a piazza San Carlo a Torino, ha anche esortato i politici, specie quelli locali, a perseguire sempre il bene comune, anche tra le difficoltà. E' inoltre tornato a parlare di "divisioni, rancori, risentimenti" che affliggono la Chiesa e la società, nonostante il precetto di Gesù di amarsi, come lui ha amato i suoi discepoli. A fine messa, nella preghiera del Regina Caeli, ha invocato la Madonna perché vegli sulla comunità ecclesiale e sui suoi pastori.
Sulla papamobile ha attraversato la città, tra due ali di folla, ed è giunto nella centrale piazza San Carlo, dove ad accoglierlo, sotto un cielo plumbeo vi erano circa 25 mila persone. Qui, ha ricevuto il benvenuto del primo cittadino torinese e dell'arcivescovo, card. Severino Poletto. "Benvenuto a Torino, Santità. Benvenuto", ha detto Chiamparino, ricordando come la città, "anche in momenti difficili", ha saputo "accogliere ed integrare" chi cerca lavoro o chi fugge "dalla guerra e dalla fame". "Ci stringiamo intorno a Lei - ha affermato a sua volta il card. Poletto - per esprimere il nostro affetto di figli e per contribuire con la preghiera a chiedere forza e consolazione per il Suo ministero". "So che anche a Torino non mancano difficoltà, problemi, preoccupazioni: penso, in particolare - ha detto il Papa nell'omelia - a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell'incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale; penso alle famiglie, ai giovani, alle persone anziane che spesso vivono la solitudine, agli emarginati, agli immigrati".
Fonte: Ansa
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