Un militare italiano è
rimasto ucciso questa mattina in seguito all'esplosione di un ordigno improvvisato (Ied). Altri quattro soldati italiani sono rimasti feriti. La tragedia è avvenuta nell'ovest del Paese: l'ordigno ha colpito un veicolo blindato Lince della Task Force Center nei pressi di Shindad, a circa 25 chilometri a nord della città. Secondo le prime informazioni, i cinque soldati facevano parte del quinto Reggimento Alpini. La pattuglia rientrava da un'operazione di assistenza medica alla popolazione locale. Una nota dello Stato maggiore della Difesa ha spiegato che l'attentato è avvenuto alle 12:45 ore locali. L'operazione per l'evacuazione dei quattro militari feriti è ancora in corso. E' la 37esima vittima italiana in Afghanistan: l'ultimo militare a perdere la vita nella missione era stato il caporal maggiore Luca Sann, ucciso il 19 gennaio da un infiltrato nell'avamposto di Bala Murghab. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia dell'attentato, ha diffuso una nota ufficiale in cui esprime "i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti". Giunge anche un commento da parte del premier Silvio Berlusconi: "Ci chiediamo fino a che punto serva questo sacrificio - ha esordito - Si tratta di un calvario che prende al cuore". Esplode subito la polemica politica, accesa dal commento del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro che parla di "ennesima tragedia annunciata. Per Stefano Stefani, presidente della commissione Esteri della Camera in quota Lega Nord, "dobbiamo riflettere sul senso di questa missione".
Nessun commento:
Posta un commento