Si fa sempre più consistente l'ipotesi di una messinscena per il delitto di Ascoli Piceno, che ha visto la morte della 29enne Carmela Melania Rea. Era, infatti, con tutta probabilità una siringa già usata da qualche tossicodipendente quella piantata nel seno di Melania. L'ipotesi messinscena sarebbe supportata dalla scoperta sull'involucro della siringa del Dna di un uomo e di una donna presumibilmente estranei alla vicenda, mentre non ci sarebbero tracce del Dna di Melania e del marito Salvatore Parolisi, che resta comunque sospettato e la cui riscotruzione dei fatti, ha messo molti dubbi negli inquirenti. Ad insospettire quest'ultimi sono anche i due scontrini ritrovati sul luogo del delitto e che riportano l'acquisto di generi alimentari in data 18 e del 19 aprile. Chi li ha gettati potrebbe dunque aver visto la scena del crimine scoperta successivamente a seguito di una telefonata anonima fatta da una cabina. Non si trascura però nemmeno l'ipotesi che gli scontrini possano anche appartenere alla persona, o alle persone, che successivamente potrebbero aver costruito la scena del crimine ad arte.
Via: Libero News
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