Si è concluso con 110 condanne fino a 16 anni di reclusione, 5 assoluzioni e 4 non luogo a procedere il maxi processo milanese alla 'ndrangheta. Il gup di Milano Roberto Arnaldi ha emesso il suo verdetto confermando l'impianto accusatorio sull'esistenza di una cupola lombarda. Cinque degli imputati 'minori' sono stati assolti, per altri 4 è stato decreato il non luogo a procedere: 3 perché già giudicati per i medesimi fatti in altro procedimento, un quarto per estinzione del reato per morte del reo. Quanto alle parti civili il gup ha rinviato le quantificazioni "in altra sede civile". Ad essere condannati, sono stati, tra gli altri, gli uomini considerati i capi mandamento nei comuni lombardi. La pena più alta (16 anni) è stata inflitta ad Alessandro Manno. Per lui l'accusa aveva chiesto vent'anni. All'uomo considerato il 'capo dei capi', Pasquale Zappia, è stata inflitta una pena a 12 anni, contro i 18 chiesti dall'accusa. Quattordici anni di reclusione sono andati a Vincenzo Mandalari e 15 anni a Pasquale Varca. Tra gli assolti, invece, figura Antonio Oliverio, ex assessore provinciale di Milano. Alla lettura della sentenza da parte del gup i detenuti hanno protestato con tanto di insulti rivolti anche agli avvocati e applausi ironici di protesta.
Fonte: Adnkronos
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