Diventa sempre più complesso il giallo del gruppo dei 48 pellegrini iraniani rapiti mentre si stavano recando all'aeroporto di Damasco. Il network televisivo Al Arabiya ha diffuso un video che mostra i pellegrini nelle mani dei ribelli. Nelle immagini si
vede un ufficiale dell'Esercito libero siriano dichiarare che i rapiti sarebbero in realtà guardie della rivoluzione iraniana. Il governo di Teheran è il più fedele alleato del regime di Assad che sta combattendo un movimento ribelle guidato dai sunniti. Dopo il rapimento lo scorso maggio di 11 pellegrini libanesi a nord di Aleppo, le autorità religiose sciite hanno vietato ai fedeli di raggiungere via terra i luoghi di pellegrinaggio in Siria. Sul fronte dei combattimenti, intanto, diventa più dura la situazione di Aleppo. L'esercito siriano continua a bombardare con l'artiglieria il quartiere di Salaheddine, principale roccaforte dei ribelli nella città, mentre i combattimenti tra i soldati e gli insorti si stanno allargando ad altre zone della città. Dal marzo 2011, inizio della rivolta contro il regime di Damasco, si sono registrati oltre 21.000 morti, secondo le stime dell'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo.
vede un ufficiale dell'Esercito libero siriano dichiarare che i rapiti sarebbero in realtà guardie della rivoluzione iraniana. Il governo di Teheran è il più fedele alleato del regime di Assad che sta combattendo un movimento ribelle guidato dai sunniti. Dopo il rapimento lo scorso maggio di 11 pellegrini libanesi a nord di Aleppo, le autorità religiose sciite hanno vietato ai fedeli di raggiungere via terra i luoghi di pellegrinaggio in Siria. Sul fronte dei combattimenti, intanto, diventa più dura la situazione di Aleppo. L'esercito siriano continua a bombardare con l'artiglieria il quartiere di Salaheddine, principale roccaforte dei ribelli nella città, mentre i combattimenti tra i soldati e gli insorti si stanno allargando ad altre zone della città. Dal marzo 2011, inizio della rivolta contro il regime di Damasco, si sono registrati oltre 21.000 morti, secondo le stime dell'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo.
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