Due anarco-insurrezionalisti piemontesi del nucleo Olga sono stati arrestati questa mattina a Torino dal Ros carabinieri e dalla Digos di Genova in esecuzione di un provvedimento di fermo emessi dalla Procura della Repubblica del capoluogo
ligure. I due sono accusati dell'agguato del 7 maggio a Genova nel quale venne ferito Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare. Sono Nicola G., 35 anni e Alfredo C., 46. E' indagata, ma non fermata, la compagna di Cospito. I due anarco-insurrezionalisti fermati, rilevano Ros e Digos, ''negli ultimi giorni avevano intenzione di abbandonare il Paese''. L'operazione è scattata nelle prime ore di questa mattina. Perquisizioni sono in corso a Bordighera, Cuneo e Pistoia. All'operazione in corso nell'immediato entroterra di Bordighera prendono parte reparti del battaglione di Genova, unità cinofile di Albenga addestrate all'individuazione di esplosivi e un elicottero serie nexus dell'arma. L'agguato all'ingegnere Adinolfi era avvenuto in via Montello nel quartiere di Marassi verso le 8.20 del mattino. L'11 maggio è arrivata la rivendicazione dell'attacco: è la Fai ad attribuirsi la paternità dell'attentato con un volantino di quattro pagine, subito considerato attendibile.
ligure. I due sono accusati dell'agguato del 7 maggio a Genova nel quale venne ferito Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare. Sono Nicola G., 35 anni e Alfredo C., 46. E' indagata, ma non fermata, la compagna di Cospito. I due anarco-insurrezionalisti fermati, rilevano Ros e Digos, ''negli ultimi giorni avevano intenzione di abbandonare il Paese''. L'operazione è scattata nelle prime ore di questa mattina. Perquisizioni sono in corso a Bordighera, Cuneo e Pistoia. All'operazione in corso nell'immediato entroterra di Bordighera prendono parte reparti del battaglione di Genova, unità cinofile di Albenga addestrate all'individuazione di esplosivi e un elicottero serie nexus dell'arma. L'agguato all'ingegnere Adinolfi era avvenuto in via Montello nel quartiere di Marassi verso le 8.20 del mattino. L'11 maggio è arrivata la rivendicazione dell'attacco: è la Fai ad attribuirsi la paternità dell'attentato con un volantino di quattro pagine, subito considerato attendibile.
Via: Adnkronos
Foto da video
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