La Dia di Catania, su ordine del Tribunale etneo, ha confiscato beni per 12 milioni di euro tra società, mobili e immobili riconducibili ad esponenti del clan mafioso etneo dei Santapaola. La confisca è correlata agli arresti della Dia nell'ambito dell'operazione
"Cherubino", che ha disarticolato la famiglia D'Emanuele, gestita da Natale D'Emanuele reggente del gruppo di Castello Ursino per il clan Santapaola. La confisca, che oltre al reggente della cosca ha interessato anche sua moglie e i suoi figli, ha riguardato quattro immobili, uno stabilimento balneare, tre società di servizi di pompe funebri, una società immobiliare, un'impresa attiva nel settore ittico, un autolavaggio, un point betting, automezzi e rapporti finanziari. "Gli arresti avevano consentito di neutralizzare l'operatività e le attività criminali poste in essere da componenti della famiglia D'Emanuele il cui capostipite Natale, uomo d'onore già colpito dall'ordinanza assieme ai figli Antonino e Andrea, è considerato reggente del gruppo di Castello Ursino per il clan Santapaola - spiega la Dia di Catania -. Le indagini patrimoniali della Dia avevano rilevato che avevano investito ingenti capitali in attività operanti nel settore delle scommesse, delle pompe funebri, del settore ittico e immobiliare, nonchè nella ristrutturazione di un prestigioso stabilimento balneare".
Fonte: TMNews
Foto da video
"Cherubino", che ha disarticolato la famiglia D'Emanuele, gestita da Natale D'Emanuele reggente del gruppo di Castello Ursino per il clan Santapaola. La confisca, che oltre al reggente della cosca ha interessato anche sua moglie e i suoi figli, ha riguardato quattro immobili, uno stabilimento balneare, tre società di servizi di pompe funebri, una società immobiliare, un'impresa attiva nel settore ittico, un autolavaggio, un point betting, automezzi e rapporti finanziari. "Gli arresti avevano consentito di neutralizzare l'operatività e le attività criminali poste in essere da componenti della famiglia D'Emanuele il cui capostipite Natale, uomo d'onore già colpito dall'ordinanza assieme ai figli Antonino e Andrea, è considerato reggente del gruppo di Castello Ursino per il clan Santapaola - spiega la Dia di Catania -. Le indagini patrimoniali della Dia avevano rilevato che avevano investito ingenti capitali in attività operanti nel settore delle scommesse, delle pompe funebri, del settore ittico e immobiliare, nonchè nella ristrutturazione di un prestigioso stabilimento balneare".
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