Un anno dopo il terremoto del 30 maggio 2012 che l'ha messa in ginocchio e ha causato la morte di 27 persone, l'Emilia-Romagna chiede politiche di prospettiva per rassicurare cittadini e imprese e garantire una rapida ripresa a tutto il territorio. E' questo il grido
d'allarme degli amministratori locali, lanciato nel corso della visita a Bologna del premier Enrico Letta, per bocca di Alberto Silvestri, sindaco di San Felice sul Panaro, nel Modenese. "Sicuramente l'incertezza politica di questi mesi non ci ha aiutato anzi ha rallentato un processo della ricostruzione che si era avviato. Speriamo che questa fase incerta sia finita e che questo governo possa agire anche con logiche diverse da quelle diverse dal governo Monti, logiche meno ragionieristiche e più politiche, di prospettiva, che possano davvero darci un aiuto e un sostegno per rispondere ai tanti problemi che hanno i cittadini e le imprese". Nel corso del suo intervento, il presidente del Consiglio, affiancato dal capo della Protezione civile Franco Gabrielli e dal commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, ha confermato che il governo farà tutto il possibile per dare risposte al territorio emiliano che è e deve continuare a essere "motore dell'economia di tutto il Paese". Il comitato Sisma12 lo ha contestato davanti alla Sorin.
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