I carabinieri della stazione di Barletta hanno denunciato in stato di libertà un 53enne del luogo per maltrattamento di animali. L'uomo teneva un pastore del Caucaso, un Pitbull, due Rottweiler ed un San Bernardo, legati ad una catena non scorrevole, privi di cibo,
senza acqua, uno con una profonda ed estesa lesione al collo, due privi di microchip identificativo. Gli animali erano tenuti in una cava di gesso in località Procopio nell'agro di Barletta. Immediatamente è stato allertato il servizio veterinario che ha prestato le prime cure agli animali, successivamente in custodia a un canile di Andria. Dal 1° gennaio 2005 il microchip è diventato l'unico sistema identificativo nazionale, in sostituzione del tatuaggio. Il microchip per i gatti è facoltativo, mentre è obbligatorio per i cani. Una volta introdotto, il numero di microchip va registrato all'anagrafe canina della propria regione. In caso di rilascio del passaporto europeo per cane, gatto e furetto, il numero di microchip deve essere riportato nella pagina del documento relativa all'identificazione dell'animale, dove sono specificati anche data di impianto e localizzazione. I gatti e i furetti che debbano recarsi all'estero devono essere obbligatoriamente identificati con microchip per poter acquisire il passaporto europeo, documento indispensabile, come per il cane, per le movimentazioni di questi animali fuori dai confini nazionali.
Fonte: La Presse
Via: Ministero Salute
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