Parliamo di episodi di corruzione permanente. Così la definiscono gli inquirenti della Guardia di Finanza che questa mattina all'alba hanno posto agli arresti domiciliari non solo
Ennio Blasco, attuale prefetto di Benevento per fatti che avrebbe compiuto quand'era prefetto di Avellino, e tre imprenditori del Nolano che si occupano di vigilanza, soprattutto con appalti in enti pubblici. In cambio di ritardi nella produzione della
certificazione antimafia, che evidentemente non poteva essere rilasciata a questi imprenditori - ritardi che la Guardia di Finanza ritiene essere dolosi - gli appalti restavano in essere proprio questi imprenditori continuavano a guadagnare in enti pubblici per un servizio che prestavano e che non potevano prestare a causa di quella che sarebbe stata una interdittiva antimafia. Ed è per questo motivo che sono stati arrestati. Gli episodi di corruzione che la Guardia di Finanza di Napoli ha accertato è il pagamento di una sorta di spesa quotidiana per questo prefetto, e cioè si va dalle ricariche telefoniche ad un impiego per la figlia del prefetto presso società di questi istituti di vigilanza, biglietti ferroviari, addirittura anche spese di lavanderia, gioielli, viaggi, insomma una spesa quotidiana che era a carico di questi imprenditori e che il prefetto ne usufruiva in cambio dei suoi servigi come prefetto di Avellino che gli garantiva appalti in essere nella provincia [...]
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