Intestazione fittizia di beni con l'obiettivo di eludere le misure di prevenzione patrimoniale: con questa accusa i carabinieri di Palermo hanno arrestato tre persone che fungevano da prestanome del titolare di un'azienda sequestrata per mafia a Borgetto, in provincia di Palermo. L'azienda è l'Euro Calcestruzzi Snc, del valore di 400mila euro. L'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, è scattata nel 2012 e ha coinvolto una quarantina di militari. In manette sono finiti Benedetto Valenza e i suoi due prestanome, Filippo Scrozzo e Giuseppe Giaimo. Valenza, imprenditore di Borgetto, è figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa della città, vittime di lupara bianca legati al gruppo di Gaetano Badalamenti. L'indagine, denominata "Benny 3", è scattata quando i carabinieri della compagnia di Partinico hanno percepito che Valenza avesse ricominciato ad occuparsi della fornitura di calcestruzzo attraverso un nuovo impianto ma l'attività, formalmente intestata a Filippo Scrozzo, era di fatto gestita da Valenza. Tutti gli imprenditori della provincia palermitana e trapanese si rivolgevano a "Benny" per gli ordini, per concordare il prezzo e il trasporto delle forniture di calcestruzzo, offrendo così indiscutibile conferma del suo ruolo di dominus nell'attività imprenditoriale della "Euro Calcestruzzi".
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