Massimo della pena per Adam Kabobo, il giovane ghanese che
l'11 maggio dell'anno scorso uccise a picconate tre passanti in zona Niguarda. Il giudice per l'udienza preliminare Manuela Scudieri, lo ha condannato a vent'anni di carcere, ai quali si aggiungeranno tre da scontare in una casa di cura dopo la detenzione. Di più non era possibile, considerata la scelta del rito abbreviato che prevede uno sconto di pena, ed il riconoscimento del vizio parziale di mente al momento dei fatti. La sentenza ha stabilito che i risarcimenti ai familiari delle vittime siano quantificati in sede civile, disponendo comunque provvisionali fra i centomila e i duecentomila euro per ogni parte civile, escluso il comune. Nella requisitoria il pm Isidoro Palma, aveva chiesto ai
giudici una condanna a vent'anni, per l'accusa erano necessari anche altre sei anni da trascorrere in una casa di cura e custodia a pena espiata. I difensori di Kabobo, gli avvocati Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno, avevano invece chiesto l'assoluzione per totale infermità di mente. "Ci auguriamo solo che venga curato nel migliore dei modi. Chiaramente riteniamo il carcere non una struttura totalmente idonea per le cure, e quindi auspichiamo si venga presa una decisione giusta per quella che è la patologia del Kabobo e quindi spostato in un ospedale psichiatrico dove può avere delle cure, anche un percorso di riabilitazione" [...]
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