Violenti scontri in Kenya tra polizia e giovani musulmani al termine della tradizionale preghiera del venerdì, alcuni giorni dopo l'omicidio a Mombasa di un religioso islamista. Nella città portuale la tensione è alle stelle e misure di sicurezza
rigidissime sono state predisposte intorno alla moschea di Musa, che le autorità keniane reputano una sorta di roccaforte delle propaganda terroristica e un centro di reclutamento per jihadisti. Proprio uno dei religiosi più in vista del luogo di culto, Abubaker Shariff Ahmed - meglio noto come Makaburi - era stato ucciso martedì a Mombasa. Era uno strenuo sostenitore di al Qaida e dei ribelli shebab somali, prima della sua morte aveva accusato le forze di sicurezza keniane di tramare per ucciderlo. I fedeli e i poliziotti si sono affrontati dopo la preghiera in strada, con i primi che hanno lanciato pietre e i secondi che hanno risposto sparando gas lacrimogeni. I manifestanti, hanno riferito i giornalisti sul posto, sono stati rapidamente dispersi grazie a una massiccia presenza di polizia. Intanto, la Corte Penale Internazionale ha annunciato in un comunicato che il processo per crimini contro l'umanità a carico del presidente kenyota Uhuru Kenyatta, più volte rinviato, si aprirà il prossimo 7 ottobre davanti alla stessa Cpi. Kenyatta, 52 anni, è accusato dei crimini commessi fra il 2007 e il 2008 in Kenya, con oltre mille morti e 600 mila sfollati.
rigidissime sono state predisposte intorno alla moschea di Musa, che le autorità keniane reputano una sorta di roccaforte delle propaganda terroristica e un centro di reclutamento per jihadisti. Proprio uno dei religiosi più in vista del luogo di culto, Abubaker Shariff Ahmed - meglio noto come Makaburi - era stato ucciso martedì a Mombasa. Era uno strenuo sostenitore di al Qaida e dei ribelli shebab somali, prima della sua morte aveva accusato le forze di sicurezza keniane di tramare per ucciderlo. I fedeli e i poliziotti si sono affrontati dopo la preghiera in strada, con i primi che hanno lanciato pietre e i secondi che hanno risposto sparando gas lacrimogeni. I manifestanti, hanno riferito i giornalisti sul posto, sono stati rapidamente dispersi grazie a una massiccia presenza di polizia. Intanto, la Corte Penale Internazionale ha annunciato in un comunicato che il processo per crimini contro l'umanità a carico del presidente kenyota Uhuru Kenyatta, più volte rinviato, si aprirà il prossimo 7 ottobre davanti alla stessa Cpi. Kenyatta, 52 anni, è accusato dei crimini commessi fra il 2007 e il 2008 in Kenya, con oltre mille morti e 600 mila sfollati.
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