Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno
subito un trattamento in violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché modifiche al codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all'ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria e all'ordinamento penitenziario, anche minorile. Il provvedimento ha la finalità di adempiere alle direttive dettate da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (Cedu) nei confronti dello Stato italiano nella "sentenza Torreggiani" del gennaio 2013, nella quale la Corte aveva imposto l'adozione di specifiche misure riparatorie in favore dei detenuti che hanno scontato la pena in una condizione di sovraffollamento. I giudici europei hanno condannato il nostro Stato al pagamento nei confronti dei ricorrenti di somme comprese tra 10.600 e 23.500 euro, cifra quest'ultima quantificata per un periodo di detenzione di 3 anni e 3 mesi. Occorre quindi adempiere a tale direttiva al fine di evitare le condanne dello Stato italiano e i conseguenti pesanti oneri per la finanza pubblica. Il provvedimento adempie a tali direttive prevedendo che i detenuti che hanno subito un trattamento non conforme al disposto della Corte europea dei diritti dell'uomo abbiano diritto a ottenere la riduzione di un giorno di pena per ogni dieci durante il quale è avvenuta la violazione del loro diritto a uno spazio e a condizioni adeguate, con contestuale previsione in favore di coloro che non si trovino più in stato di detenzione di un risarcimento pari a 8 euro per ciascuna giornata di detenzione trascorsa in condizioni non conformi alle indicazioni della Cedu.
subito un trattamento in violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché modifiche al codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all'ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria e all'ordinamento penitenziario, anche minorile. Il provvedimento ha la finalità di adempiere alle direttive dettate da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (Cedu) nei confronti dello Stato italiano nella "sentenza Torreggiani" del gennaio 2013, nella quale la Corte aveva imposto l'adozione di specifiche misure riparatorie in favore dei detenuti che hanno scontato la pena in una condizione di sovraffollamento. I giudici europei hanno condannato il nostro Stato al pagamento nei confronti dei ricorrenti di somme comprese tra 10.600 e 23.500 euro, cifra quest'ultima quantificata per un periodo di detenzione di 3 anni e 3 mesi. Occorre quindi adempiere a tale direttiva al fine di evitare le condanne dello Stato italiano e i conseguenti pesanti oneri per la finanza pubblica. Il provvedimento adempie a tali direttive prevedendo che i detenuti che hanno subito un trattamento non conforme al disposto della Corte europea dei diritti dell'uomo abbiano diritto a ottenere la riduzione di un giorno di pena per ogni dieci durante il quale è avvenuta la violazione del loro diritto a uno spazio e a condizioni adeguate, con contestuale previsione in favore di coloro che non si trovino più in stato di detenzione di un risarcimento pari a 8 euro per ciascuna giornata di detenzione trascorsa in condizioni non conformi alle indicazioni della Cedu.
Via: Governo
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