Beni per un valore complessivo di 10 milioni di euro intestati e riconducibili a Salvatore Arena, imprenditore, ritenuto dagli investigatori, vicino a personaggi mafiosi della famiglia di Villabate (Pa), sono stati sequestrati dai Carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo
siciliano. L'uomo, 54 anni, è stato arrestato nel 2009 nell'ambito dell'operazione "Senza frontiere". Le indagini hanno permesso di appurare come Arena si fosse adoperato per intestare fittiziamente al figlio, Marco, e al genero, Giampiero Alaimo, entrambi finiti in manette nella stessa operazione, l'agenzia di scommesse Intralot, a Villabate, in realtà riconducibile al reggente della locale famiglia mafiosa, Giovanni D'Agati, che aveva così cercato di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione. Arena, assolto in secondo grado, dopo una condanna in primo grado ad un anno e 4 mesi, è destinatario del sequestro perché la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha riscontrato "indizi idonei a dimostrare che i beni costituiscono il reimpiego dei proventi di attività illecite e che le sue disponibilità finanziarie non sono compatibili con i redditi dichiarati". Il provvedimento ha riguardato numerose società ed attività commerciali quali il prestigioso "Splendore Atelier" di Villabate e il noto "Bar del bivio" di Palermo, appartamenti, ville, appezzamenti di terreno, autoveicoli e rapporti bancari.
Fonte: Adnkronos
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