A Napoli è stato sequestrato e sgomberato il campo rom di via Gianturco, nella zona orientale della città. Il provvedimento, emesso dal Tribunale partenopeo su richiesta della Procura, è stato eseguito da polizia municipale e Polizia giudiziaria della Procura, considerato - si
legge nell'ordinanza - il "concreto e attuale pericolo per la salute e l'incolumità della popolazione Rom viste le precarie condizioni igienico-sanitarie e il pericolo di crollo di strutture". Nell'accampamento abusivo vivevano circa 50 persone, di cui 15 minori in 14 baracche realizzate con materiali di fortuna tra edifici in muratura fatiscenti e a rischio crollo. Gli occupanti avranno una settimana di tempo prima di doverlo abbandonare, il sito è stato piantonato fino alla scadenza del termine. I reati contestati sono l'omissione di lavori in edifici che minacciano rovina, a carico dei proprietari privati dell'area sotto sequestro e invasione di terreni, raccolta e smaltimento illegali di rifiuti e costruzione abusiva, a carico dei rom. Nel corso di sopralluoghi, gli agenti e il personale dell'Asl Napoli 1 e dell'Arpac hanno accertato anche che l'accampamento si presentava in condizioni critiche dal punto di vista igienico-sanitario, a causa della mancanza dei servizi e di acqua corrente e per la presenza di notevoli cumuli di rifiuti, anche pericolosi. Scoperta un'auto intestata a un napoletano che ne ha intestate altre 120.
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