La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia, in una sentenza pronunciata a Lussemburgo, a pagare una somma forfettaria di 40 milioni di euro, e a una penalità di 42,8 milioni di euro per ogni semestre di ritardo, per non avere dato esecuzione a una sua condanna del 2007
per inadempimento alle direttive europee sui rifiuti. L'Italia dovrà dunque continuare a pagare fino a quando continuerà la permanenza in stato di infrazione. Da questo importo saranno detratti 400.000 euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi e 200.000 per ogni altra discarica che nel frattempo sarà stata messa a norma. "La Repubblica italiana, non avendo adottato a tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza comunitaria, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti. La Repubblica italiana è condannata a versare all'Unione europea una penalità semestrale di 42 milioni e 800mila". "La Repubblica italiana è inoltre obbligata a versare la somma forfettaria di 40 milioni". Con la prima sentenza, nel 2007, la Corte aveva dichiarato che l'Italia era venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti. Nel 2013, la Commissione aveva ritenuto che l'Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza.
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