Ufficialmente gli strateghi del Pentagono non prevedono ancora l'invio di truppe americane a combattere contro lo Stato Islamico, ma ci stanno comunque pensando seriamente. E lo fanno sapere mentre assieme alle forze irachene preparano l'offensiva di primavera
per riconquistare la città di Mosul, nel nord dell'Iraq, catturata dai jihadisti dell'Isis a giugno. Allo stesso tempo, la Giordania continua a martellare le postazioni dei jihadisti in Siria e Iraq con una serie di raid aerei scatenati per reazione alla barbara uccisione del pilota giordano. Al terzo giorno consecutivo di bombardamenti, Amman ha promesso, per bocca del ministro degli Interni Hussein al Majali, che inseguirà i tagliagole dell'Isis "dovunque si trovino, per annientarli". E ad Amman è arrivato in queste ore anche il sostegno degli Emirati Arabi Uniti, che hanno inviato in Giordania un intero squadrone di caccia F-16. L'unità araba è probabilmente uno degli aspetti che preoccupa di più lo Stato islamico, forse proprio hanno diffuso la notizia che i caccia giordani hanno causato la morte della donna americana tenuta in ostaggio. Un'affermazione che suscita sempre più perplessità tra gli analisti e la stessa famiglia della donna. In 3 giorni di raid sono stati colpiti 56 obiettivi ed è stato distrutto il 20% delle capacità militari dell'Is. Intanto, Anonymous ha violato gli account TW e FB dell'Isis.
Fonte: ANSA
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