Un video diffuso online mostra il pilota giordano Maaz al Kassasbeh, ostaggio dei miliziani jihadsiti, bruciato vivo. Nel filmato, che dura 22 minuti, si vede al Kassasbeh nella solita tenuta arancione fatta indossare dai jihadisti ai prigionieri, rinchiuso in una gabbia. Un uomo
mascherato e armato, presentato come un "emiro di una regione bombardata dai crociati", impugna una torcia e dà fuoco a della benzina sparsa a terra. Una lingua di fuoco procede verso l'ostaggio e raggiunge la gabbia, dove al Kassasbeh cerca invano di proteggersi. Subito dopo appare avvolto dalla fiamme e in un'altra si vedono i resti del corpo carbonizzato. Poi un bulldozer ricopre i resti del rogo con delle macerie e distrugge la gabbia. Secondo la tv giordana l'esecuzione risale a un mese fa, il 3 gennaio, prima dei dei falliti negoziati con Amman per uno scambio di prigionieri. L'Isis aveva immediatamente lanciato un concorso online per chiedere alla rete come uccidere il pilota. Fonti della sicurezza di Amman hanno già annunciato vendetta: la Giordania giustizierà mercoledì Sajida al-Rishawi, la cui liberazione era stata chiesta dall'Isis in cambio della vita degli ostaggi. Amman aveva accettato in linea di principio di liberare la terrorista irachena, ma prima voleva la prova che Kasasbaeh fosse ancora vivo. "Faremo tremare la terra" sotto l'Isis, promette Amman.
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