Si avvicinavano allo spazio aereo britannico, dai cieli internazionali a nord della Scozia, due bombardieri russi modello "Bear". A intercettarli sono stati due jet della Raf, l'aviazione britannica, che stavano volando sotto comando Nato. L'episodio è l'ultimo di una lunga
serie. Se ne contano almeno otto negli ultimi mesi. Nessuna violazione è avvenuta, ma i velivoli militari russi si avvicinano sempre più spesso a compierne, in una guerra di nervi iniziata con lo scoppiare della crisi Ucraina. Le tensioni fra la Nato e la Russia sono aumentate da quando Mosca a marzo 2014 ha annesso al suo territorio la penisola di Crimea, fino a quel momento parte dell'Ucraina. Alla fine dello scorso ottobre, la Nato aveva lanciato un allerta. Aveva segnalato un "insolito" aumento di attività di aerei militari russi sul Mar Nero, Mar Baltico e Mare del Nord. Secondo l'Alleanza "rappresentano un rischio per l'aviazione civile, perché non hanno piani di volo o non usano trasponder, quindi il controllo aereo civile non può vederli né assicurare che non interferiscano con i voli civili". Le manovre degli aerei russi "sono attività che non interessano lo spazio aereo italiano" aveva reso noto l'Enav, aggiungendo che "non c'è un'allerta" in Italia. A dicembre scorso, il ministero della Difesa di Oslo aveva diffuso un video che mostra un caccia russo in volo a pochi metri da un F-16 norvegese.
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