Caso marò, Italia attiva arbitrato internazionale dopo falliti negoziati

L'Italia ha attivato nella giornata di venerdì 26 giugno l'arbitrato internazionale sul caso dei Fucilieri di marina Massimiliano Latorre  e Salvatore Girone, nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (Unclos).
L'annuncio è giunto dalla Farnesina. I due marò italiani sono coinvolti nella controversia tra Italia e India sorta dopo l'arresto, da parte della polizia indiana, dei due fucilieri, imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione, e accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano. La decisione, che il Parlamento aveva sollecitato, è stata presa a conclusione della necessaria fase negoziale diretta con l'India e di fronte alla impossibilità di pervenire a una soluzione della controversia. L'Italia chiederà immediatamente l'applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro in Patria di Girone nelle more dell'iter della procedura arbitrale. Da parte italiana, prosegue la nota, vi sarà un impegno a tutto campo per far valere con la massima determinazione le ragioni a fondamento della nota posizione italiana sulla giurisdizione e sull'immunità. Obiettivo è la conclusione positiva della vicenda, protrattasi sin troppo a lungo, dei nostri due Marò ai quali il governo rinnova la sua vicinanza. Il governo nelle ore precedenti l'attivazione dell'arbitrato ha informato della decisione i Presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Giovedì scorso la Corte suprema indiana  ha spostato dal 7 al 14 luglio, l'esame del ricorso dei due marò italiani, presentato contro la polizia investigativa Nia. La data cadrà alla vigilia della scadenza dell'ultimo permesso concesso a Massimiliano Latorre per seguire la sua terapia riabilitativa in Italia.

Fonte: Farnesina

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