sui dati rilevati da Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri. In particolare gli esperti della Stradale imputano questa inversione di tendenza ad un generalizzato calo dell'attenzione causato dalla tecnologia e dal mancato uso delle cinture di sicurezza, che distoglie l'attenzione dalla guida per fare anche altro: messaggiare, scrivere email e scattare selfie. I primi 6 mesi del 2015 hanno confermato l'inversione di tendenza: gli incidenti mortali sono passati da 879 nel 2014 a 897 nell'anno in corso. Anche il numero delle vittime è aumentato di 18 unità, passando da 954 dei primi 7 mesi del 2014 a 972 dello stesso periodo del 2015. Grande preoccupazione anche per gli incidenti notturni, che si verificano dalle 22 alle 6. Basti pensare che nel solo mese di luglio c'è stato un incremento del 114% di quelli mortali, mentre le vittime sono aumentate del 120%. Per le due ruote i dati sono contrastanti: a fronte di una mortalità diminuita del 25% tra i ciclisti, è stato registrato un incremento del 78% delle vittime tra i motociclisti. Anche per i pedoni i numeri non sono confortanti, con un aumento della mortalità pari all'80%. Il Servizio Polizia Stradale, tenendo sotto osservazione costante la mobilità, ha già posto in essere nuove strategie per la sicurezza, che prevedono controlli più stringenti e l'esigenza di maggiore manutenzione dei veicoli: anche a causa della crisi, il parco auto del nostro Paese sta infatti invecchiando. Lo stesso vale per i pullman turistici, che dovrebbero garantire maggiori standard di sicurezza. Intanto si attende che il ddl, che introduce il reato di omicidio stradale, venga esaminato dalla Camera.
Via: Polizia di Stato
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