attraverso la recinzione, era stata notata la presenza di alcuni fusti sospetti e di altro materiale in evidente stato di abbandono. Dopo aver effettuato gli accertamenti necessari ad individuare il proprietario e l'utilizzatore dell'area, i "baschi verdi" del capoluogo piemontese hanno deciso di effettuare un sopralluogo per verificare il contenuto dei fusti e la natura dei rifiuti abbandonati. Le attività di polizia giudiziaria, eseguite con il costante ausilio di personale dell'Arpa Piemonte, hanno confermato la grave pericolosità dei liquidi rinvenuti, tutti riconducibili all'attività di ramatura e cromatura svolta negli anni scorsi da una ditta di Torino con sede operativa a Givoletto, dichiarata fallita nel maggio 2014. Al termine delle attività di rilevazione sono stati sottoposti a sequestro probatorio rifiuti chimici pericolosi e corrosivi per circa 170 tonnellate oltre a 90 tonnellate di rifiuti speciali accumulati in maniera disomogenea in un'area di circa 6.000 metri quadrati. Al momento sono cinque i soggetti, tutti di nazionalità italiana, deferiti all'Autorità Giudiziaria per deposito incontrollato di rifiuti e inquinamento ambientale.
Via: Guardia di Finanza
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