La Dia di Napoli ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 44 persone, ritenute appartenenti al clan camorristico dei Casalesi. Eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni sul conto di 5 aziende attive nel settore
della distribuzione dei giochi elettronici da intrattenimento per un valore stimato in circa 20 milioni di euro. Gli arresti sono stati condotti nelle province di Caserta, Napoli, Perugia e Salerno, anche nei confronti di commercianti, imprenditori e titolari di esercizi ricettivi. Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione per delinquere di tipo mafioso al trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza con minaccia o violenza e riciclaggio, reati aggravati dall'aver favorito il clan. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo c'è anche un fantino che ha montato in ippodromi internazionali il cavallo del boss Massimo Russo. Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo Russo negli ultimi tempi ha acquisito posizioni monopolistiche nel fiorente mercato del noleggio e della gestione di slot machine e video poker. L'indagine è durata quattro anni e ha ricostruito, tra l'altro, come la famiglia Russo si sia imposta quale gruppo mafioso nella gestione delle estorsioni a imprenditori e a commercianti. Posti sigilli a 3.200 slot machine distribuite in centinaia di esercizi commerciali tra Campania, Toscana e Lazio.
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