Da questa mattina nell'area parcheggio del Brennero, in provincia di Bolzano, è in corso la protesta della Coldiretti a protezione del Made in Italy. Migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni presidiano il valico del Brennero per denunciare
gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell'Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l'abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull'occupazione, sull'economia e sull'ambiente. Sotto accusa - riferisce la Coldiretti - è una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. Autobotti, camion frigo, container saranno verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il "finto Made in Italy", dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta. In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossier elborato dalla Coldiretti. Dall'inizio della crisi sono state chiuse in Italia oltre 172.000 stalle e fattorie, ad un ritmo di oltre 60 al giorno. "Le conseguenze di ciò sono duplici: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo, ma spacciato come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori per colpa di una filiera inefficiente", emerge dal dossier.
Fonte: Coldiretti
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