cui figurano 7 donne) ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivi di armi comuni e da guerra. Tra le persone arrestate ci sono anche titolari di ristoranti. Le investigazioni, cominciate nel 2009, hanno dimostrato come il clan Mariano si sia riorganizzato e sia tornato pienamente operativo dopo la scarcerazione di Marco Mariano, diventato subito obiettivo del gruppo criminale rivale dei Ricci-Sarno. In quest'ottica si inserisce l'azione "dimostrativa" nella zona della cumana Montesanto, in cui fu ucciso il musicista rumeno Petru Birlendau e rimase ferito un 14enne. Le indagini hanno evidenziato la facilità con cui il boss Marco Mariano, durante il periodo in cui si trovava alla casa lavoro di Sulmona (L'Aa), è riuscito a ottenere permessi per tornare a Napoli grazie a certificati rilasciati da medici compiacenti che ne garantivano il ricovero presso strutture ospedaliere pubbliche e private dove poteva incontrare i suoi affiliati, cui impartiva disposizioni o esponenti di altri clan, per stringere alleanze.
Via: AskaNews
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