La lista dei muri anti-migranti dei vari Paesi continua ad allungarsi. Israele ha dato inizio ai lavori per la costruzione della barriera protettiva lungo il confine israelo-giordano, circa un mese prima del previsto, e continueranno per circa un anno. Il primo ministro
Benjamin Netanyahu ha detto domenica: "Oggi vediamo cosa succede quando i paesi perdono il controllo delle loro frontiere". Il riferimento è al massiccio afflusso di profughi dal Medio Oriente e migranti dall'Africa dilaniati dalla guerra diretti verso l'Europa. "Israele non è indifferente alla tragedia umana dei profughi siriani e africani", ha spiegato Netanyahu, "ma Israele è uno Stato piccolo, molto piccolo, che non ha una profondità demografica e geografica ed ecco perchè dobbiamo controllare le frontiere". Il Ministero della Difesa ha anticipato la data di inizio dei lavori temendo, a quanto pare, la potenziale infiltrazione di jihadisti dalla Giordania. Il costo della recinzione di 30 chilometri che sarà costruita in questa prima fase è stimato in 300 milioni di shekel (76,4 milioni di dollari); la costruzione della barriera lungo il confine israelo-giordano costerà circa 3 miliardi di shekel. L'annuncio del premier arriva durante la riunione settimanale del gabinetto di governo, proprio dopo l'appello del capo dell'opposizione, Isaac Herzog che ha chiesto al governo di accogliere i siriani in fuga dalla guerra civile.
Fonte: Haaretz
Via: RaiNews24
Immagine: AP
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