La Procura di Milano ha contestato il reato di omicidio volontario al pensionato che, nella notte tra lunedì e martedì scorsi, ha ucciso a colpi di pistola un giovane ladro che era entrato nel suo appartamento a Vaprio d'Adda (Milano). I magistrati hanno
formulato la contestazione soltanto a "garanzia dell'indagato" e per consentire di effettuare le verifiche necessarie. Molti i fatti ancora da chiarire: secondo una ricostruzione infatti, in seguito agli ultimi accertamenti svolti dai Carabinieri, l'uomo avrebbe sparato al ladro quando questi era ancora sulle scale di casa, all'esterno dell'abitazione. Da qui l'imputazione per omicidio volontario contestatagli dalla Procura. La vittima è un ragazzo romeno di 28 anni, che secondo quanto si è poi accertato era disarmato. A ucciderlo è stato il padrone di casa, Francesco Sicignano, pensionato di 65 anni, in possesso di regolare porto d'armi. Ai militari l'uomo ha raccontato di essersi svegliato di soprassalto nel bel mezzo della notte, spaventato dai rumori di alcune persone che si stavano aggirando all'interno del suo appartamento. A quel punto ha impugnato la sua pistola che aveva comprato in seguito ad altri tentativi di furto ed esploso un colpo uccidendo il ladro che aveva davanti. Poi ha sparato ancora un colpo in aria, forse due, per spaventare gli altri complici che sono riusciti darsi alla fuga. Una volta rientrato in casa, ha tentato inutilmente di soccorrere il ladro rimasto a terra. Solo allora ha allertato i Carabinieri. Per ora restano fermi i dati già emersi dalle indagini, come l'assenza di segni di effrazione e di sangue in casa e la traiettoria dall'alto in basso. Anche su quest'ultimo punto, però, devono essere fatti tutti gli accertamenti.
Fonti: AskaNews
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