Sono circa 2.300 i migranti tratti in salvo nelle scorse ore, nel corso di 18 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si tratta, in particolare, di 17
gommoni e un barchino. Sono intervenute nelle operazioni di soccorso una nave spagnola inserita nel dispositivo Eunavfor Med, un'unità militare irlandese e navi appartenenti alle Ong Moas, Medici Senza Frontiere, Jugend Rettet e Save the Children. Intanto dall'agenzia dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) arrivano i numeri del rapporto annuale Global Trends, che traccia le migrazioni forzate nel mondo, in base ai dati forniti dai governi, dalle agenzie partner incluso l'Internal Displacement Monitoring Centre (Idmc), e dai rapporti dell'organizzazione stessa, rilevando circa circa 63,5 milioni di persone costrette alla fuga nel 2015, rispetto ai 59,5 milioni di un anno prima. Per la prima volta viene superata la soglia dei 60 milioni di persone. Il totale di 65.3 milioni comprende 3.2 milioni di persone che erano in attesa di decisione sulla loro richiesta d’asilo in paesi industrializzati a fine 2015 (il più alto totale mai registrato dall'Unchr), 21.3 milioni di rifugiati nel mondo (1.8 milioni in più rispetto al 2014 e il dato più alto dall'inizio degli anni novanta), e 40.8 milioni di persone costrette a fuggire dalla propria casa ma che si trovavano ancora all'interno dei confini del loro paese (il numero più alto mai registrato, in aumento di 2.6 milioni rispetto al 2014). Tra i paesi coperti dal report Global Trends, la Siria con 4.9 milioni di rifugiati, l'Afghanistan con 2.7 milioni e la Somalia con 1.1 milioni rappresentano da soli oltre la metà dei rifugiati sotto il mandato dell'Unhcr nel mondo.
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