Ankara, ambasciatore russo ucciso durante mostra di foto: 7 arresti

L'ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov di 62 anni, è stato ucciso lunedì sera ad Ankara da un uomo armato. L'aggressore, Mevlüt Mert Altintas, poliziotto turco di 22 anni, ha colpito alle spalle il diplomatico mentre stava inaugurando una mostra
fotografica in un quartiere centrale della capitale turca. Mosca ha confermato l'azione, asserendo che si tratta di un attentato terroristico. Altintas, che ha agito da solo, è stato neutralizzato dalla polizia nello stesso edificio. Altıntaş, che è riuscito a entrare nella galleria utilizzando il suo tesserino di riconoscimento, indossava giacca e cravatta, una "divisa da bodyguard", prima di estrarre la pistola e sparare a Karlov almeno cinque volte alla schiena. Ha gridato "Allahu Akbar! Non dimenticatevi di Aleppo", e poi "non dimenticatevi della Siria. Noi moriamo in Siria voi morite qua". Entro pochi minuti, l'assassino è stato ucciso, mentre l'ambasciatore è morto in ospedale per le ferite riportate. Le guardie di sicurezza hanno sgomberato i locali e le ambulanze hanno assistito gli ostaggi che avevano subito attacchi di panico. Non è ancora chiaro se il killer ha agito da solo e nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità. La polizia turca ha arrestato 7 persone in relazione all'omicidio dell'ambasciatore russo. In manette sono finiti madre, padre, sorella e altri tre parenti dell'aggressore. Gli arresti sono stati eseguiti nella provincia di Aydìn. La settima persona arrestata ad Ankara è il coinquilino di Altintas. I fermati sono stati interrogati per chiarire il profilo dell'omicida ed eventuali altre responsabilità. Le indagini seguono la pista che porta alla presunta rete golpista di Fethullah Gulen, con l'ipotesi di sabotaggio contro Erdogan ed i recenti accordi sottoscritti con Putin.

Foto: RT Onair

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