L'ex governatore della Lombardia e senatore di Ncd Roberto Formigoni è stato condannato a Milano a 6 anni di carcere. Lo ha deciso la decima sezione penale del Tribunale lombardo nel processo sul caso Maugeri e San Raffaele. La sentenza è stata letta
nella maxi aula della Prima Corte d'Assise d'Appello, la stessa dei processi a carico di Silvio Berlusconi. Caduta per l'ex governatore l'aggravante di associazione per delinquere. Disposti nei confronti di Formigoni anche sei anni di interdizione dai pubblici uffici e il pagamento di 3 milioni di euro da versare alla Regione Lombardia, in solido con i coimputati Pierangelo Daccò (9 anni e 2 mesi) e Antonio Simone (8 anni e 8 mesi). Sette anni a Costantino Passerino, ex direttore della clinica pavese e l'imprenditore Carlo Farina (3 anni e 4 mesi). Le "utilità" ricevute dal "Celeste" in cambio di finanziamenti pubblici per 200 milioni alle strutture private stimate dai Pm in 8 milioni, tra vacanze e contanti. Il Tribunale di Milano ha disposto anche la confisca di circa 6,6 milioni di euro, tra cui la quota del 50% di proprietà di una villa in Sardegna il cui acquisto era stato al centro dell'inchiesta. La confisca più alta è quella disposta, però, per Daccò: circa 23,3 milioni di euro. Per Simone la confisca è pari a 15,9 milioni mentre per Passerino la confisca di beni è pari a 8 milioni. In totale i beni confiscati agli imputati hanno un valore di oltre 53,8 milioni. Assolti, invece, "per non aver commesso il fatto" altri 5 imputati: l'ex direttore generale dell'assessorato alla sanità, Carlo Lucchina, l'ex segretario generale del Pirellone, Nicola Maria Sanese, l'ex convivente di Formigoni all'interno della comunità milanese dei Memores Domini, Alberto Perego, e l'ex moglie di Simone, Carla Vites.
Nessun commento:
Posta un commento