Milano, killer di Berlino ucciso durante un controllo: rischio ritorsioni

Il killer della strage di Berlino, Ansi Amri, è stato ucciso nella notte in un conflitto a fuoco con la Polizia italiana alle porte di Milano. Lo scontro è avvenuto 15 minuti dopo le 3 di notte, durante un normale controllo a Sesto San Giovanni. La Volante si è fermata in piazza
Primo maggio, di fronte alla stazione di Sesto San Giovanni, per una verifica dei documenti. L'uomo, che era a piedi, alla richiesta degli agenti ha tirato fuori una pistola calibro 22 dallo zaino e ha sparato al capo pattuglia, colpendolo a una spalla. Con la pronta reazione dell'altro poliziotto ne è nata una sparatoria in cui il fermato è rimasto ucciso. Contro Amri sono stati esplosi due colpi. Il terrorista è stato raggiunto al costato da un proiettile, risultato mortale. Il poliziotto ferito è stato ricoverato in codice giallo all'ospedale San Gerardo di Monza. Amri, ricercato per l'attentato ai mercatini di Natale, è stato identificato grazie alle impronte digitali e sulla base dei tratti somatici. Dagli accertamenti dalla Digos, coordinati dall'antiterrorismo milanese, è emerso che l'uomo è arrivato in Italia dalla Francia, passando da Chambery, e da lì ha raggiunto Torino. Dopodichè ha preso un treno per Milano ed è arrivato in Stazione Centrale intorno all'1.15 di questa notte. Da lì ha poi raggiunto Sesto San Giovanni, non è chiaro se a piedi e con altri mezzi. Sul killer pendeva una taglia da 100.000 euro. Il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato una nuova circolare in cui si invitano gli agenti alla "massima attenzione", poiché "non si possono escludere azioni ritorsive nei confronti dei poliziotti e di tutto il personale delle forze dell'ordine in divisa". L'invito è dunque di intraprendere ogni iniziativa utile per garantire la massima sicurezza e tutela degli operatori.

Vie: Polizia di Stato | AskaNews

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