Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a seguito dell'esito del referendum costituzionale si è presentato al Quirinale con l'intento di rassegnare le dimissioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto al premier di soprassedere
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alle dimissioni per presentarle dopo l'approvazione della legge di bilancio e per evitare il ricorso all'esercizio provvisorio, rende noto il Quirinale. Dopo la vittoria del No al referendum, 59,11% contro 40,89%, Mattarella ha ricordato che in Italia c'è una democrazia solida. L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno, ha detto. Anche per questo occorre che il clima politico sia improntato a serenità e rispetto reciproco. Nel pomeriggio di lunedì, prima di salire al Colle, Renzi ha presieduto un Consiglio dei ministri nel quale ha ringraziato i membri del Governo per lo spirito di squadra, confermando le sue dimissioni. L'ipotesi più accreditata è che Renzi possa restare fino all'approvazione della manovra economica da varare in Senato in tempi brevissimi, già entro venerdì prossimo. Matteo Renzi si è dimesso un'ora dopo la chiusura dei seggi. Già nella notte, dopo l'annuncio, gli esponenti di centrodestra e di M5S, hanno auspicato elezioni veloci, senza necessariamente attendere una nuova legge elettorale, supportati anche dall'alta affluenza ai seggi, con il 68,48% degli elettori andati alle urne. Quello di domenica è il terzo referendum costituzionale della storia della Repubblica, dopo quelli del 2001 e del 2006. Nel 2001 si recò alle urne il 34% degli aventi diritto: vinsero i Sì con il 64,2%, i No incassarono il 35,8%. Nel 2006, invece, si recò alle urne il 52,3% degli aventi diritto: vinse il No con il 61,3%, il Sì si fermò al 38,7%.
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