Fabio Antoniani, in arte dj Fabo, cieco e tetraplegico dall'estate del 2014 in seguito a un grave incidente stradale, si è spento questa mattina all'età di 39 anni dopo essersi sottoposto al suicidio assistito in Svizzera. A darne l'annuncio, su Twitter, è
stato Marco Cappato, dell'associazione Luca Coscioni: "Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo". Accanto a lui la mamma, la fidanzata e alcuni amici. Fabo ha chiesto a Marco Cappato di aiutarlo ad andare in una clinica nei pressi di Zurigo. È stato così avviato l'iter che ha portato all'eutanasia per Fabo, che come vuole il protocollo svizzero è stato prima visitato da medico e psicologo per valutare se la sua richiesta aveva i requisiti necessari per essere accolta. Autore di numerosi appelli per accelerare l'iter parlamentare sul testamento biologico, la vicenda del milanese Fabiano Antoniani, prima broker e poi musicista di successo, è salita agli onori della cronaca per la sua battaglia a favore dell'eutanasia legale. "Vorrei poter scegliere di morire senza soffrire", diceva dj Fabo nell'appello rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché intervenisse presso il Parlamento per far approvare al più presto la legge sul biotestamento e il fine vita. Un desiderio che in Italia non poteva realizzare e che lo aveva spinto ad andare in Svizzera. Fabo era rimasto cieco e tetraplegico dalla notte del 13 giugno di tre anni fa quando, a bordo della sua auto di ritorno da un locale del dj set milanese, per chinarsi a raccogliere il cellulare che gli era sfuggito di mano sbandò e la sua vettura si scontrò contro un'altra che procedeva sulla corsia di emergenza. Fu sbalzato fuori dall'abitacolo e da lì iniziò il suo calvario.
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