Napoli, tre turisti morti dentro cratere della solfatara: al via inchiesta

La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato, sull'incidente che si è verificato martedì della Solfatara di Pozzuoli. L'inchiesta dovrà accertare se sia stato fatto tutto il possibile per prevenire l'evento che ha
provocato la morte di tre turisti. I tre deceduti sono padre, madre e figlio, rispettivamente di 47, 45 e 11 anni. Si tratta di una famiglia di Torino in visita turistica nell'area dei Campi Flegrei. Salvo un secondo figlio di 7 anni. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il bambino avrebbe superato una recinzione che delimitava un'area in cui si era di recente aperto un crepaccio, precipitando per circa tre metri seguito dai genitori che hanno tentato inutilmente di salvarlo. I tre sarebbero morti a causa delle esalazioni. Il bambino, forse spinto della curiosità, si è spinto oltre la delimitazione ed è finito nel cratere. Il padre ha visto il figlio precipitare e si gettato nel tentativo disperato di metterlo in salvo. Così poco dopo ha fatto la madre. Ma le esalazioni sulfuree sono state fatali per tutti e tre. Hanno perso la vita in una manciata di minuti. Quando sono arrivati i soccorsi del 118 per loro già non c'era più nulla da fare. Sul posto intervenuti gli uomini del nucleo Saf dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato. L'incidente è avvenuto poco dopo le 12 nell'area della Solfatara, a Napoli, uno dei vulcani attivi dei Campi flegrei, meta ogni anno di decine di migliaia di visitatori. La zona vulcanica della Solfatara è proprietà di privati, ed è gestita dalla "Vulcano Solfatara srl". L'area, che ha una forma ellittica, ha un perimetro di 2 chilometri e 300 metri. Il punto più alto, Monte Olibano è situato a 199 metri di altezza, il fondo del cratere è a 92 metri sopra il livello del mare. Nell'area ci sono un camping e uno spazio giochi.


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