Roma, Mattarella su 25 aprile: memoria è un dovere civile e morale

Dopo aver reso onore sull'Altare della Patria a Roma alla Tomba del Milite Ignoto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato a Vittorio Veneto (Treviso) per le celebrazioni del 74mo anniversario della festa della Liberazione dal nazifascismo in Piazza del Popolo, dove ha deposto una corona d'alloro davanti a monumento ai caduti. Ad accoglierlo diverse centinaia di cittadini con tricolore e bandiere dell'Europa. "Il 25 aprile vede la luce l'Italia che ripudia la guerra e s'impegna attivamente per la pace. L'Italia che, ricollegandosi agli alti ideali del Risorgimento, riprende il suo posto nelle nazioni democratiche e libere. L'Italia che pone i suoi fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nell'eguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni. Non era così nel ventennio fascista", afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di Vittorio Veneto. "Non era permesso avere un pensiero autonomo, si doveva soltanto credere. Credere, in modo acritico e assoluto, alle parole d'ordine del regime, alle sue menzogne, alla sua pervasiva propaganda. Bisognava poi obbedire, anche agli ordini più insensati o crudeli. Ordini che impartivano di odiare: gli ebrei, i dissidenti, i Paesi stranieri. L'ossessione del nemico, sempre e dovunque, la stolta convinzione che tutto si potesse risolvere con l'uso della violenza". Così Mattarella. "La Resistenza, con la sua complessità, è un fecondo serbatoio di valori morali e civili. Ci insegna che, oggi come allora, c'e' bisogno di donne e uomini libere e liberi, fiere e fieri che non chinino la testa di fronte a chi, con la violenza, con il terrorismo, con il fanatismo religioso, vorrebbe farci tornare a epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, di terrore e di odio". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante le celebrazioni del 25 Aprile. "La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva". Il Presidente  della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, stamane aveva deposto una corona d'alloro al Sacello del Milite ignoto, all'Altare della Patria. Il Capo dello Stato era rimasto in silenzio ed in raccoglimento mentre la banda delle Forze Armate intonava l'Inno nazionale. Presenti alla cerimonia il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi, i Vertici militari e autorità  locali. All'Altare della Patria anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma, Virginia Raggi.


Via: RaiNews24

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