I Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo
mafioso, omicidio, estorsione in concorso, furto, ricettazione e riciclaggio in concorso, detenzione e porto illegale di arma clandestina, trasferimento fraudolento di valori e corruzione, con l'aggravante del metodo mafioso. Sottoposti a sequestro preventivo conti correnti, beni mobili ed immobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. L'operazione, denominata "Gisella", ha permesso di decapitare il cosiddetto clan dei "Tuppi", operante nel territorio dei Comuni di Misterbianco e Motta Sant'Anastasia. Il provvedimento trae origine dalle dichiarazioni di un esponente storico del gruppo, oggi collaboratore di giustizia. Le indagini, condotte dal febbraio 2016 al mese di aprile 2018, hanno consentito di ricostruire l'attuale organigramma del sodalizio, nonché di documentare come i componenti del clan fossero molto attivi nel rilevare attività economiche riconducibili a terzi che avessero maturato debiti nei loro confronti. Le investigazioni, inoltre, hanno consentito di fare luce su uno degli omicidi da ricondurre alla guerra di mafia tra i "Tuppi" e la cosca Pulvirenti negli anni '80 e '90.
Via: Ansa
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