Due soggetti, ritenuti coinvolti in un traffico di droga, sono stati fermati per l'agguato di venerdì scorso a Napoli nel quale sono stati feriti la piccola Noemi ed un uomo, Salvatore Nurcaro, vero obiettivo del killer. Insieme ad Armando Del Re, l'uomo accusato di aver
sparato, è stato bloccato un altro uomo, il fratello, che avrebbe fatto da complice. I due sono stati fermati nel corso della notte. Armando Del Re, ritenuto colui che ha sparato è stato preso in provincia di Siena. Il fratello, Antonio Del Re, invece è stato fermato nell'hinterland napoletano, nei pressi di Nola: ha dato supporto logistico ad Armando. A catturarli sono stati i Carabinieri ma nelle ricerche e nella caccia all'uomo, coordinata dalla Procura di Napoli, sono stati impegnati militari della Guardia di Finanza e agenti della Polizia di Stato. A entrambi viene contestato il tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, perché la vittima del raid è stata a lungo pedinata. Il tentato omicidio di Salvatore Nurcaro si è svolto in un "pieno contesto camorristico", secondo quanto emerso dalle indagini. Proprio per questo per i fermati è scattata anche l'accusa di organizzazione mafiosa. Le richieste di convalida dei fermi saranno formulate nelle prossime ore. Sul movente dell'agguato gli investigatori al momento mantengono il più stretto riserbo. La sparatoria si è verificata lo scorso 3 maggio poco prima delle 17,30 all'angolo tra piazza Nazionale e via Acquaviva. L'obiettivo del killer era Salvatore Nurcaro, pregiudicato di 32 anni, colpito da sei proiettili e trasportato all'Ospedale Loreto Mare in gravi condizioni. Ma una pallottola vagante ha colpito anche la piccola Noemi, una bambina di 4 anni che in quel momento si trovava lì in compagnia della mamma, della nonna e di una amichetta. Ricoverata presso l'ospedale Santobono, la piccola il giorno dopo è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico per estrarre il proiettile che le ha danneggiato i polmoni. La bimba resta ricoverata in terapia intensiva, ma è migliorata la sua funzione respiratoria, tanto che i medici hanno potuto ridurre "l'apporto di ossigeno mediante ventilazione".
Fonti: agenzie di stampa
Foto dal web
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