Favori a cittadini cinesi: arrestati carabinieri e agenti di polizia

Otto persone, fra le quali quattro poliziotti e due carabinieri dei Nas, sono stati arrestati questa mattina, insieme a due cittadini cinesi, nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla squadra mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica di Prato su un sistema di favori in
relazione a permessi di soggiorno e a controlli nelle ditte ad alcuni esponenti della comunità cinese della città. In particolare, è stata eseguita l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due cinesi e per un assistente dell'ufficio immigrazione della questura. Agli arresti domiciliari si trovano invece due carabinieri dei Nas di Firenze e tre poliziotti in servizio a Prato. Per altri tre poliziotti della questura è stato chiesto un provvedimento interdittivo dalla professione. L'indagine è iniziata un anno e mezzo fa da una segnalazione interna alla stessa questura, e si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali negli ultimi sette mesi. Oltre alle otto persone arrestate, sono circa 30 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta. Lo ha dichiarato il procuratore capo di Prato, Piero Tony, in una conferenza stampa, presenti il questore Domenico Savi, il capo della squadra mobile Francesco Nannucci e i sostituti procuratori Laura Canovai e Egidio Paolini. Il sistema di favori, hanno spiegato gli inquirenti, andava dall'accelerazione "delle pratiche per il permesso di soggiorno o per il suo rinnovo" alle segnalazioni preventive di controlli in aziende cinesi, in prevalenza della ristorazione o del commercio di alimentari, "da parte di alcuni carabinieri dei Nas". In questura, invece, i cinesi arrestati e altri del loro giro potevano contare su un trattamento di favore. "In alcuni casi - è stato spiegato -, erano poliziotti dell'ufficio immigrazione, dal quale è partita la segnalazione, a recarsi con i documenti a casa degli immigrati". Numerosi i casi di "file saltate, ricevimenti fuori dall'orario d'ufficio" e, addirittura, "concessione del permesso di soggiorno a bambini residenti in Cina, attraverso la presentazione in questura di altri piccoli orientali".

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