L'ordine pubblico è inteso come garanzia di pace e tranquillità. In tal senso assume un valore di sicurezza collettiva.
Scambia i carabinieri per suoi complici e consegna un quintale e mezzo di droga
Brescia, 19 mar. (Corriere della Sera) - Ha viaggiato per migliaia di chilometri - tra la Spagna e l'Italia - su un Tir carico di barre d'acciaio ma anche di un altro genere di merce, più leggera e molto più cara: un quintale e mezzo di hashish. L'autotrasportatore, un cileno di 54 anni, doveva consegnare la droga nel Bresciano, ma ha scambiato i carabinieri in borghese per i suoi «colleghi» ed è finito immortalato nell'istantanea scattata da un militare con il suo telefonino. Da giorni sulle tracce di una grossa partita di droga - in partenza dalla penisola iberica con destinazione Nord Italia - gli uomini dell'Arma si erano appostati, in borghese, fuori dal casello autostradale di Ospitaletto dove hanno fermato prima un'auto con targa spagnola - una sorta di staffetta - e poi l'autoarticolato, anch'esso con targa spagnola. Estremamente facile la scoperta dell'hashish da parte dei militari. L'autista del Tir, infatti, ha risposto ad un semplice cenno d'intesa dei carabinieri in borghese, che si sono finti acquirenti. Ha accostato e, una volta sceso, ha passato loro una grossa busta con la droga, convinto che i militari fossero i trafficanti con cui era in contatto. In seguito ad una perquisizione del mezzo, i carabinieri hanno scoperto 150 chili di droga che, sul mercato al dettaglio, avrebbero fruttato quasi un milione e mezzo di euro. Arrestati - con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti - il conducente del Tir, Jose Manuel Donoso Cordova, e Rafael Avellaneda Gimenez, spagnolo di 51 anni , che era alla guida dell'auto-staffetta. Un caso analogo era già accaduto poco meno di un mese fa, quando un altro autotrasportatore, uno spagnolo, aveva attraversato l'Europa per giungere nei pressi di Arezzo e consegnare ai carabinieri, scambiati per trafficanti, quasi 130 chili di hashish
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