Sicilia: usura, Guardia di Finanza arresta noto direttore di banca

La Guardia di Finanza ha arrestato per usura, in flagranza di reato, un direttore di banca nel catanese. Vittima un imprenditore, sottoposto a tassi del 120% all'anno. Lo comunica il comando provinciale della Gdf di Catania in una nota. La guardia di finanza di riposto lo scorso autunno ha scoperto i componenti di un sodalizio criminale che aveva sottoposto ad usura un piccolo imprenditore, in stato di bisogno economico. Successivamente, a febbraio, sulla scorta di profonde investigazioni economico - finanziarie, le fiamme gialle hanno sequestrato quattro auto, ritenute il provento dell'usura. Le indagini non si sono fermate e alla fine dello scorso mese si sono arricchite di nuovi spunti investigativi scaturiti dalle nuove collaborazioni degli imprenditori. Un noto imprenditore che opera nel settore delle fonti di energia alternativa, si è spontaneamente presentato negli uffici dei finanzieri a Riposto, rivelando agli investigatori del pool anti usura, alcuni particolari sulle indagini e collegati agli arrestati, ora detenuti nel carcere di "Piazza Lanza". L'imprenditore, la cui azienda opera nel territorio acese, ha confidato agli investigatori di avere ottenuto, più prestiti in denaro, da parte di un direttore di una filiale catanese di un noto istituto bancario. I prestiti concessi all'imprenditore debbono considerarsi - sottolinea la Gdf - per le modalità di restituzione della sorte capitale e per l'ammontare degli interessi, prestiti usurai. Così sono scattate nuove indagini, delegate dalla Procura della Repubblica di Catania. Attraverso l'uso di strumentazione tecnica particolarmente sofisticata da parte dei militari ha permesso, nel giro di poche settimane, di riscontrare quanto denunciato dall'imprenditore sul conto del bancario e del sodalizio criminale cui il medesimo faceva riferimento per le sue operazioni illecite. Le indagini sono proseguite, attraverso tradizionali pedinamenti, rilievi fotografici e riprese video, sono stati colti nuovi elementi probatori. L'intera indagine registra una forte accelerazione quando il direttore di banca, 54 anni originario di Messina, dopo estenuanti trattative, impone all'imprenditore la consegna di una parte degli interessi della somma prestata. La somma pattuita è di 5.000 euro al mese sino alla completa restituzione del capitale che ammonta a 60.000 euro: un tasso elevatissimo pari a circa il 120% annuo. D'accordo col magistrato, le fiamme gialle hanno organizzato una "consegna controllata" della somma pattuita. La consegna del denaro avviene davanti al bar Esagono, da qui il nome dell'operazione, vicino la scogliera di Acicastello, dove la vittima e il direttore, si incontrano e dopo un caffè e alcuni convenevoli, avviene la consegna della busta contenente il denaro. Gli investigatori delle fiamme gialle, direttamente coordinati dal loro Comandante, bloccano il bancario, lo perquisiscono e dopo aver sequestrato la busta contente il denaro, lo arrestato in flagranza di reato. Il 54enne, per ragioni legate ad un altro procedimento penale a suo carico, spiegano i finanzieri, era già stato sospeso a gennaio dall'istituto bancario da cui dipende.

Fonte: TraNoi

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