Firenze, 6 apr. - Il cingalese arrestato con l' accusa di aver ucciso a coltellate sabato pomeriggio nel centro di Firenze due connazionali ha confessato il duplice omicidio. L' uomo ha raccontato ai carabinieri di aver agito in preda all' ira perché i due da tempo stavano diffondendo nella comunità cingalese la voce che fosse omosessuale.
Un pugnale affilato artigianalmente ritrovato in casa dell'omicida: questa l'arma con cui il cingalese, Chaminda Atula Kumara Hetti Arachchige, arrestato dai carabinieri, ha ucciso due connazionali che lo deridevano, chiamandolo gay, sabato pomeriggio in una strada del centro storico di Firenze. L'arma è stata trovata nell' appartamento dell' arrestato, in via Frà Bartolomeo a Firenze, una casa avuta in eredità da un anziano rimasto solo a cui il cingalese aveva fatto da badante molti anni prima della morte. Già nel 2008, per un'aggressione con scimitarra ad altri suoi connazionali, sempre causata dagli stessi motivi, era stato arrestato.
Il cingalese arrestato ha 35 anni ed è in Italia con regolare permesso. Per anni ha fatto il badante ad un anziano solo, il quale aveva promesso che gli avrebbe lasciato in eredità la casa alla sua morte, circostanza che si è verificata nel novembre del 2009. La promessa della casa in eredità aveva suscitato invidia, secondo quanto hanno riferito i carabinieri, nella comunità cingalese e pare che le due vittime avessero cominciato a insinuare che il dono sarebbe avvenuto perché Hetti Arachchige aveva con l' anziano una relazione omosessuale. L'arrestato ha detto infatti ai militari che le vessazioni erano cominciate nel 2005, da quando appunto si era diffusa nella comunità straniera la voce della volontà dell'anziano di lasciare l'appartamento in eredità al suo badante.
Fonte: Ansa
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