Scampia, ecco la discarica delle siringhe: liberato edificio

Si dice che l’eroina stia scomparendo. Si dicono tante cose. La realtà, impietosa, è quella ripresa dagli obiettivi delle macchine fotografiche. Il «Lotto P» di Scampia, conosciuto come «le case dei puffi», è una piazza di spaccio gestita dagli «Scissionisti» dove, oltre a
comprare, si consuma. E si consuma tantissimo. L’ex asilo che sta di fianco al palazzo usato per lo spaccio al minuto, un terraneo di 150 metri quadri, da anni ormai è la casa degli eroinomani. Dentro e fuori, montagne (nel senso letterale del termine) di siringhe usate. Ieri i poliziotti del commissariato locale, guidato dal primo dirigente Michele Spina, hanno liberato l’edificio dalle decine di tossicodipendenti che lo affollavano, sistemati su divani rotti e insudiciati, mobili di fortuna, sgabelli, con tutto l’occorrente per bucarsi. Pochi giorni fa uno di loro è morto per overdose. Questo ha richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine in quei palazzoni grigi dove, nonostante i numerosissimi arresti, i pusher si «riciclano» di giorno in giorno, di ora in ora, per alimentare un traffico di droga dalle dimensioni spaventose, che si ciba di esseri umani ridotti allo stato animalesco. Gli eroinomani hanno disegnato col sangue un bersaglio, per giocare al tiro a segno con le siringhe appena usate. Sembra la scena del crimine di un omicidio efferato: schizzi di sangue macchiano le pareti e il pavimento, il tanfo è disgustoso, e anche con le mascherine non si resiste per più di due minuti. Chi vive solo per bucarsi, non fa più caso alla differenza fra una toilette e tutto il resto. Tuttavia, fra i derelitti del «bucatoio» splende un raggio di umanità. Su un foglio incollato a un mobiletto, c’è scritto «Ragazzi, auguriamo una pronta guarigione a Marisa. Rispetto per i suoi oggetti». E’ improbabile che, in tutto il mondo, esista un posto dove alla luce del sole siano ammassate così tante siringhe usate. Fra i cumuli di immondizia, poi, scatole di medicinali. Il Rivotril la fa da padrona, distribuito dai Sert della sanità pubblica come farmaco sostitutivo dell’eroina. In realtà, molti abbiano l’assuzione del farmaco al classico «buco». Gli interventi di polizia e carabinieri nel Lotto P sono praticamente quotidiani, ma per i clan, la piazza di spaccio è una fonte di guadagno immensa. Arrestato un pusher, se ne fanno altri dieci. Basta pescare tra i ranghi più bassi della malavita, o attingere direttamente dalle migliaia di tossici che, davanti alla prospettiva di guadagnare qualche euro, dimenticano perfino il rischio più che concreto di finire in carcere.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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