Chiamavano i cellulari di amici e parenti, o anche i propri, che avevano un piano tariffario con l'autoricarica e passavano ore al telefono. A pagare la bolletta era l'ospedale Garibaldi di Catania. E' l'accusa contestata dalla Procura etnea a 25 dipendenti del nosocomio,
indagati per peculato, e ad altri 22 lavoratori di ditte esterne, accusati di furto. Per loro il vantaggio economico sarebbe stato di alcune centinaia di euro. Le indagini erano state avviate dal compartimento della polizia postale della Sicilia orientale dopo la denuncia della direzione dell'azienda ospedaliera per un "traffico telefonico anomalo" e bollette particolarmente costose. La polizia postale di Catania, con un software per l'analisi dei traffici telefonici, ha individuato le utenze chiamate e successivamente definito le presunte responsabilità penali di ciascun indagato. Molti hanno confessato.
indagati per peculato, e ad altri 22 lavoratori di ditte esterne, accusati di furto. Per loro il vantaggio economico sarebbe stato di alcune centinaia di euro. Le indagini erano state avviate dal compartimento della polizia postale della Sicilia orientale dopo la denuncia della direzione dell'azienda ospedaliera per un "traffico telefonico anomalo" e bollette particolarmente costose. La polizia postale di Catania, con un software per l'analisi dei traffici telefonici, ha individuato le utenze chiamate e successivamente definito le presunte responsabilità penali di ciascun indagato. Molti hanno confessato.
Fonte: TGCom
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