Catania, 6 giu. - "Sono contento, ero stanco, quella non era più vita...". Con queste parole, pronunciate tra le lacrime, un ristoratore del Catanese vittima da dieci anni del racket delle estorsioni ha ringraziato i carabinieri del comando provinciale del capoluogo etneo che hanno arrestato un presunto esattore del clan Santapaola, Giovanni Lucio Davide Messina, di 37 anni, che poco prima aveva incassato 400 euro di pizzo mensile. La squadra speciale antiestorsioni ne seguiva le mosse e l'uomo era stato notato fare alla fine del mese o ai primi del successivo strane visite ad alcuni negozi e ristoranti dell'hinterland. L'uomo, incensurato, è stato bloccato da militari dell'Arma che, all'insaputa del titolare del locale, avevano piazzato alcune microtelecamere, su disposizione della Dda della Procura di Catania. Quando hanno visto in diretta video che Messina aveva incassato i soldi gli investigatori hanno fatto irruzione nel locale e hanno arrestato l'esattore. Il ristoratore in un primo momento ha tentato di negare di essere vittima del racket ma poi tra le lacrime ha ammesso tutto, confessando di essere taglieggiato da tempo dalla mafia. "Pagavo da oltre dieci anni - ha ammesso - prima davo 700 mila lire al mese, poi 400 euro. C'erano periodi in cui non ce la facevo a pagare e ottenevo uno slittamento, ma i soldi li hanno sempre avuti...". "Adesso mi sento come liberato - ha concluso - perché potrò usare quella somma che davo loro per la mia attività. Bisogna avere quel coraggio che io non ho avuto, quello di denunciare".
Fonte: Ansa
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