Un 25enne, collega della vittima già in stato di fermo, avrebbe confessato di essere l'autore del delitto di Raffaella Ingrassia, la 44enne uccisa a coltellate nella sua casa a Sesto Fiorentino. Il cadavere è stato scoperto dopo l'allarme di alcuni colleghi che la donna aveva invitato a cena. La donna viveva con il marito e la figlia 22enne, entrambi in questi giorni a Taranto. A scatenare il raptus omicida, quasi sicuramente motivi passionali. Il pm Giuseppina Mione, sopraggiunta sul luogo del delitto, ha sottoposto a fermo di pg come indiziato di delitto Mauro Iorio, 25 anni, di Firenze, collega della vittima. I due lavoravano infatti nello stesso supermercato di Sesto Fiorentino. Secondo quanto riferito dai carabinieri, il fermato provava dell'affetto nei confronti della Ingrassia, sposata e con una figlia di 22 anni. Sarebbe proprio il 25enne l'ultima persona ad aver visto la vittima. Sul pavimento ricoperto di sangue, i carabinieri hanno trovato i segni di una "H", tipica delle suole delle scarpe "Hogan", rinvenute nell'appartamento del fermato e su cu cui c'erano anche segni di gocciolamento di sangue. Tracce ematiche anche sui suoi abiti. Il fermato avrebbe dapprima negato il suo coinvolgimento, poi avrebbe ammesso di essere arrivato nell'appartamento, di essere entrato e di aver visto il cadavere della donna. Infine, riferiscono i carabinieri, avrebbe fatto "alcune ammissioni verbalizzate dalla polizia giudiziaria": tra queste, quella di aver gettato il coltello lungo il tragitto tra la casa della donna e la fermata del bus. L'uomo era arrivato all'abitazione della Ingrassia con l'autobus. Sarebbe un coltello a serramanico l'arma con cui è stata uccisa Raffaella, ha spiegato ai giornalisti il colonnello Emanuele Saltalamacchia, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze, ma non è stato ancora trovato. Il 25enne fermato era un collezionista di coltelli.
Fonte: TG Com
Nessun commento:
Posta un commento