Appalti e case, nuove accuse per il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. A parlare di fronte ai magistrati di Perugia che indagano sugli appalti per il G8 e le grandi opere è l'architetto Angelo Zampolini, che chiama in causa anche il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro. Zampolini, che si era già occupato dell’acquisto delle case per l’ex ministro Claudio Scajola, per il generale dei servizi segreti Francesco Pittorru e per il manager delle Infrastrutture Ercole Incalza, rivela quindi un altro spaccato del funzionamento della cricca degli appalti. Zampolini durante un interrogatorio ha riferito ai magistrati che era lui, per conto del costruttore Diego Anemone, al centro dell'inchiesta sugli appalti per il G8 e le altre grandi opere, a pagare l'appartamento in cui soggiornava Bertolaso. Zampolini chiama poi in causa anche Di Pietro (fin dall’epoca in cui era ministro per le Infrastrutture). Al leader dell’Idv sarebbero state assegnate in affitto due case di Propaganda Fide, in via delle Quattro Fontane e in via della Vite a Roma. L’ex ministro: nessun affitto a me e al partito. Durante il suo interrogatorio di dieci giorni fa, Zampolini - riferisce oggi il Corriere della Sera - si è soffermato poi sul sistema messo in piedi per la gestione dei lavori. «Durante il governo Prodi i miei progetti in vista del G8 a La Maddalena e delle opere per le celebrazioni dell’Unità d’Italia furono scartati perché venivano privilegiati altri», ha detto secondo quanto riporta il quotidiano Zampolini, facendo in particolare due nomi. «Quelli che lavoravano erano Stefano Boeri, che era amico di Prodi e Rutelli. E l’architetto Napoletano che era amico di Walter Veltroni».
Via: Il Messaggero
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