Con un blitz dell'esercito, è stato liberato il presidente ecuadoriano Rafael Correa, tenuto sequestrato in un ospedale di polizia dopo la rivolta di agenti ribelli. I poliziotti protestavano contro il taglio di alcuni benefici economici di cui godeva la categoria.
L'esercito ha fatto irruzione nell'edificio a Quito, ingaggiando scontri a fuoco e corpo a corpo con i rivoltosi. Il bilancio ammonta a due morti e a decine di feriti. "E' stato il giorno più duro del mio governo", ha affermato il presidente parlando alla folla che lo attendeva davanti al palazzo presidenziale. "Non mi spavento facilmente, però vi assicuro che quando sono stato liberato e mi hanno detto che un ufficiale di polizia è morto, mi sono venute le lacrime agli occhi, non per la paura quanto per la tristezza di vedere come sia stato inutilmente versato sangue ecuadoriano". Il presidente ha quindi chiesto un minuto di silenzio per le vittime degli scontri. "Come si possono definire poliziotti che si comportano così? Che lanciano gas lacrimogeni e pietre contro i civili?", ha incalzato la folla Correa.
Fonte: TGcom24
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